Moschea abusiva a Cinisello, islamici denunciati

Preghiere nel capannone: esposto in Procura del sindaco di Cinisello. La fabbrica di via Frisia è stata allestita per il Ramadan senza i requisiti necessari di Rosario Palazzolo

Alcuni fedeli musulmani in preghiera in una moschea

Alcuni fedeli musulmani in preghiera in una moschea

Cinisello Balsamo, 2 luglio 2014 - Abusiva. Esattamente come due anni fa in via Fleming. L’amministrazione comunale di Cinisello Balsamo fa chiarezza sulla vicenda della «moschea» sorta nelle ultime settimane, un po’ in sordina, in un capannone di via Frisia. In un mini vertice che si è tenuto in Comune, il sindaco Siria Trezzi ha fatto il punto della situazione con i tecnici comunali e le forze dell’ordine, ottenendo la conferma che il luogo di preghiera allestito in occasione del Ramadan nel quartiere industriale di Cinisello è irregolare. «Gli uffici hanno contestato all’associazione islamica che gestisce il luogo di culto che quei locali non hanno una destinazione compatibile con la preghiera - ha spiegato la Trezzi - L'intera pratica è stata inviata alla procura della Repubblica. Abbiamo diffidato sia gli affittuari che i proprietari dell’immobile dal proseguire a svolgere attività di preghiera». Il Comune ha deciso di seguire la linea dura contro l’associazione islamica che da tre anni tentenna nei rapporti con l’amministrazione. «I rapporti con loro non sono facili, nonostante negli anni abbiamo sempre sempre dimostrato la volontà di ascoltarli e di condividere i loro bisogni – afferma il sindaco -. Riteniamo che manchi correttezza da parte loro e questo ennesimo abuso ne è la dimostrazione. Non ci hanno mai consegnato nemmeno lo statuto dell’associazione, affinché si potesse dare avvio ad una collaborazione istituzionale». La situazione è identica a quella che si è già verificata negli ultimi due anni, quando i musulmani avevano affitto un altro capannone in via Fleming, poi ritenuto non idoneo alle attività di culto. Il gruppo islamico è stato denunciato e diffidato ma molto probabilmente i tempi della giustizia e della burocrazia consentiranno loro di proseguire con la preghiera per il periodo del Ramadan.

Il Comune, intanto, ha avviato un’attività di collaborazione con l’Università Cattolica e con la Bicocca per avviare un percorso guidato di dialogo tra le diverse religioni. «Intendiamo costruire un confronto con tutte le religioni e le culture – conclude il sindaco - ma vogliamo farlo assisti da esperti che ci guidino a compredere tutte le peculiarità di un rapparto che a volte è oltremodo complesso». rosario.palazzolo@ilgiorno.net