Paderno, giovane scrive ad Alparone dopo furto in casa: "Se non sa garantire sicurezza allora rinunci a fare il sindaco"

"Non vedo mai pattuglie in giro per la città. Soprattutto di notte". Il primo cittadino: "Incontrerò questo ragazzo. Noi facciamo il possibile" di Daniela Salerno

Marco Doda, ha scritto una lettera al sindaco di Paderno Marco Alparone

Marco Doda, ha scritto una lettera al sindaco di Paderno Marco Alparone

Paderno Dugnano, 20 settembre 2014 - «Abbiamo bisogno di più sicurezza». Dopo aver subìto un furto in casa, il padernese Marco Doda prende carta e penna per scrivere al sindaco della sua città, Marco Alparone. «Lunedì mattina - racconta il 26enne che vive nella frazione di Incirano - quando ci siamo svegliati abbiamo subito notato che in casa mancava qualcosa. Orologi, telefoni, oggetti preziosi. Qualcuno aveva frugato in casa nella notte, entrando anche nelle stanze in cui, oltre a me, dormivano mio fratello minore e i miei genitori». «Dopo averla forzata - prosegue il racconto del giovane da poco laureato in Scienze Politiche - i ladri sono entrati da una finestra che dà sul cortile al primo piano rialzato. Nessuno di noi si è accorto di nulla, forse ci hanno addormentato». Marco vive in una villetta bifamiliare, in via Anzio. Dopo aver regolarmente sporto denuncia, ha pensato di scrivere direttamente al primo cittadino Marco Alparone (centrodestra) per porre l’attenzione sulla sicurezza in città.

«Ho 26 anni e solo una volta rientrando a casa, verso le 3 del mattino, mi è capitato di essere fermato da una pattuglia per un normale controllo. Devo dire che quella sera sono tornato tranquillo perché ho sentito la presenza dello Stato e delle forze dell’ordine che mai più ho incrociato». Da qui l’idea di rivolgersi al primo cittadino. «Non è possibile, signor sindaco - scrive - che si trascuri in maniera così evidente la sicurezza di un quartiere. E badi bene, parlo di Incirano poiché è l’unico quartiere di cui ho conoscenza, ma credo che anche altri nostri concittadini possano concordare con me sul fatto che non si sentono affatto sicuri nelle loro stesse abitazioni» «Non una pattuglia, non un’auto dei vigili, né di giorno e né, soprattutto, di notte. Al contrario invece, le presenze di individui poco raccomandabili non mancano, al pari dei furti e degli episodi di criminalità. Certamente vi è la necessità, e non da oggi, di aumentare la presenza sul territorio, soprattutto di notte, di agenti di polizia locale e dei carabinieri. A meno che non si preferisca l’idea che i cittadini si rivolgano a servizi di vigilanza privata».  «Oltre ad essere una feroce critica, questa lettera è un grido di allarme - conclude il giovane -: se non è in grado di garantire, come primo cittadino, la sicurezza, prevenendo gli episodi di criminalità, forse è il caso che rinunci al suo secondo mandato». La risposta di Alparone non si è fatta attendere: «Ho tutta l’intenzione di farmi portavoce di queste richieste e di incontrare personalmente Marco. Nel mio piccolo, come sindaco, sto facendo il possibile. Siamo l’unico comune della zona che ha un terzo turno per la Polizia Locale, fino a mezzanotte e non alle 20. Implementeremo anche la videosorveglianza, grazie a un finanziamento regionale, ma da soli non possiamo risolvere un problema legato al numero di uomini delle forze dell’ordine in servizi».