Mercoledì 24 Aprile 2024

Legionella nel serbatoio della piscina. "Ma l’acqua nelle vasche è sicura"

Primi esiti dei rilievi Asl a Bresso. A ottobre però la struttura era sana. Ancora incerta la fonte di infezione del secondo paziente di Rosario Palazzolo

Ugo Vecchiarelli, sindaco di Bresso

Ugo Vecchiarelli, sindaco di Bresso

Bresso, 8 gennaio 2015 -  Tracce di colonie di legionella nel campione proveniente dal serbatoio di accumulo dell’acqua sanitaria che rifornisce di acqua calda le docce della piscina Paolo Foglia di via Strada. È solamente un riscontro parziale quello comunicato ieri dall’Asl al Comune, ma sufficiente a far scattare un’ordinanza che impone la chiusura degli impianti sanitari e la loro bonifica. Un provvedimento solamente formale, visto che le docce sono off limits in modo preventivo dalla giornata di lunedì e che la sanificazione è stata eseguita il 6 gennaio. Tuttavia la piscina di Bresso rimane in funzione in estrema sicurezza.

A spiegare la situazione è direttamente Matteo Caspani, il direttore dell’impianto sportivo, affidato in gestione alla società Gestisport. «L’amministrazione ci ha comunicato che uno dei pazienti affetti da legionella aveva frequentato la piscina fino a pochi giorni prima di ammalarsi - spiega il direttore – Da quel momento, in accordo con il Comune e con l’Asl si è deciso di eseguire un intervento di sanificazione straordinario, senza attendere il riscontro delle analisi condotte dall’Asl il 2 gennaio».

I risultati dei primi 8 prelievi eseguiti sono attesi entro le prossime 48 ore, tuttavia ieri l’Asl ha informato il Comune che dopo i primi tre giorni di incubazione dei campioni, quello relativo al silos dell’acqua sanitaria ha mostrato la presenza di ottomila colonie del batterio. Martedì, approfittando della festività, l’intero impianto idrico sanitario della piscina era già stato sottoposto a bonifica con l’iniezione nei tubi e nei rubinetti di un prodotto speciale in grado di debellare le colonie di legionella. I tecnici Asl eseguiranno oggi nuovi prelievi che dovrebbero cancellare qualsiasi sospetto. Tuttavia, le docce rimarranno chiuse fino a completo chiarimento della situazione.

Se la presenza di batteri nell’acqua delle docce potrebbe spiegare l’infezione da parte di uno dei due nuovi pazienti, rimane ancora incerta la fonte di infezione del secondo. «Si tenga conto che in generale l’acqua delle vasche non rappresenta alcun rischio, in quanto è clorata e inoltre non viene inalata – continua Caspani -. per gli impianti sanitari, disponiamo di un impianto di sanificazione in continuo che interviene quotidianamente sulle acque presenti nel boiler che immagazzina l’acqua calda delle docce. Tuttavia non escludiamo che l’attacco di una colonia di legionella più corposa possa aver reso vane le procedure ordinarie di sicurezza». E poi aggiunge: «Per la sicurezza di tutti, ci è sembrato giusto rinunciare per qualche giorno all’uso delle docce in attesa che sia fatta chiarezza». Per protocollo interno, i gestori eseguono ogni anno nel mese di maggio un’attività di bonifica completa dell’impianto e le relative analisi dell’acqua. In ottobre, quando vi fu la prima epidemia di legionella a Bresso, erano stati eseguiti ben 8 prelievi di acqua dagli impianti che avevano dato tutti esito negativo. [email protected]