Bresso, la legionella colpisce ancora: ricoverato un pensionato. Tornano sotto accusa i condomini

E' ricoverato al Bassini ma in fase di recupero un pensionato di 62 anni. Si parla anche di un secondo caso non ancora confermato di Rosario Palazzolo

Analisi di laboratorio

Analisi di laboratorio

Bresso, 5 gennaio 2015 - In autunno era stata tenuta a bada, ma mai sconfitta davvero. Ora la legionella è tornata a colpire a Bresso. Un caso accertato si è verificato a cavallo di Natale, nella città che durante lo scorso mese di ottobre ha vissuto un’emergenza senza precedenti: con sei infezioni di legionella, tra le quali una con esito mortale. Si parla anche di un secondo caso non ancora confermato formalmente.

Ad essere infettato, secondo le prime informazioni, è un uomo di 62 anni. Un pensionato in buona salute che pratica sport e che dal 23 dicembre, dopo aver frequentato la piscina, ha accusato i primi sintomi della terribile infezione batterica. È stato ricoverato all’ospedale Bassini, dove ha superato la fase critica ed è giudicato in fase di recupero. Tuttavia l’allarme suscitato dal nuovo caso sembra continuare a crescere, anche in virtù di un secondo caso, per ora solamente ipotizzato.

Tra le possibili fonti del contagio, appare esclusa a priori la piscina locale, dove è presente un impianto di clorazione che previene la presenza di legionellosi a monte di tutta la rete idrica. «Abbiamo solamente una informazione ufficiosa da parte dell’Asl – ha confermato il sindaco Ugo Vecchiarelli -. Ma non è giusto fare allarmismo, la situazione appare circoscritta e soprattutto le autorità sanitarie stanno facendo il loro lavoro». I sanitari dell’Asl hanno analizzato i comportamenti dell’uomo durante il periodo di incubazione, che può arrivare ad otto giorni. Sono stati già eseguiti prelievi sia alla rete idrica del condominio di via Ambrogio Strada, che nei luoghi frequentati dall’uomo.

In attesa di avere indicazioni scientifiche, si torna a mettere sotto osservazione luoghi pubblici e privati della città. Fontane, impianti sportivi, ma anche autolavaggi. Soprattutto il sindaco, Ugo Vecchirelli, torna a battere su quello che era stato il suo monito al termine dell’allarme di ottobre: «L’emergenza è conclusa, ma la legionella non è sconfitta. Continua ad annidarsi dormiente negli impianti idrici di molti condomini», aveva detto. E questo potrebbe essere il segno che quell’affermazione era veritiera.

In occasione della prima emergenza era stato accertato che il batterio era annidato negli impianti idrici di singole abitazioni e di condomini, dove su ordinanza del sindaco Vecchiarelli sono state eseguite le attività di bonifica. Lo stesso Consorzio Acqua Potabile, chiamato in causa perché in agosto aveva eseguito alcuni lavori di ammodernamento dell’acquedotto che, almeno in via teorica, potrebbero essere causa dell’abnorme diffusione del batterio, aveva eseguito delle attività di bonifica su larga scala con la clorazione dell’acqua. Tuttavia nessuno può dire quanti siano gli edifici civili e gli impianti di uso pubblico nei quali il batterio killer ancora dimora. Per questo l’amministrazione comunale aveva raccomandato agli amministratori di condominio una bonifica preventiva dei condomini.

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