La legionella è tornata a uccidere: morta una cinisellese

Morta a Carate Brianza una cinisellese, mistero sul contagio. Allarme da Pesaro, dove aveva una seconda casa per le vacanze di Simone Stimolo

La palazzina “Vela Torre”: in un appartamento è stata accertata la presenza della “legionella Pneumophila”

La palazzina “Vela Torre”: in un appartamento è stata accertata la presenza della “legionella Pneumophila”

Cinisello Balsamo, 29 ottobre 2014 - E adesso i casi sono otto. Scollegati fra loro. Sicuramente. Probabilmente. Così da rendere pericoloso e sbagliato «diffondere l’allarme» tra i cittadini come sottolineano dal Comune di Cinisello Balsamo. Ma sono pur sempre otto. Una coincidenza dai risvolti tragici visto che in due casi si tratta di decessi. La legionella è diventata un mistero che si dipana in trame insospettabili. E che esce dai confini del Nord Milano.

L'ultimo caso rimbalza nel Milanese da Pesaro ma riguarda una donna residente a Cinisello, morta il 15 ottobre e positiva al batterio legionella. La ricostruzione è complessa. La donna, residente appunto in città, ha un domicilio anche a Marotta, località marittima delle Marche. Lì ha trascorso l’estate, forse vi è rimasta fino a qualche settimana fa. Tornata a Milano avrebbe accusato dei sintomi, da cui il ricovero. E infine il decesso, in una struttura sanitaria a Carate Brianza, non si sa ancora se legato effettivamente all’infezione da batterio.

Le certezze sono poche: in seguito al ricovero l’Asl di Monza e Brianza ha condotto un’indagine epidemiologica i cui risultati sono poi stati trasmessi alle autorità sanitarie pesaresi. «Un atto di routine», come ricordano dall’azienda sanitaria. A Pesaro hanno a loro volta condotto degli accertamenti per riscontrare la presenza del batterio nel condominio «Vela Torre» di Marotta: nell’appartamento abitato dalla donna è stata accertata la presenza «consistente» del batterio. Anche nella località di villeggiatura, così come la scorsa settimana a Bresso, è scattato l’allarme. Tuttavia, le verifiche hanno escluso la presenza del batterio fuori dalle mura dell’appartamento. Stessi risultati anche per l’acquedotto e la rete idrica. Un caso isolato, dunque. Resta da capire se, effettivamente, l’infezione sia stata contratta nelle Marche e solo i sintomi si siano poi manifestati con il ritorno a Cinisello.

Di sicuro per quanto riguarda l’Asl di Milano non c’è al momento notizia di un «focolaio» in città. L’ultimo caso noto è quello dell’85enne ricoverata al Bassini. Un affare diverso dai 6 casi registrati a Bresso, uno dopo l’altro e nell’arco di poche centinaia di metri, tra cui uno mortale. Né di conseguenza sarebbero al momento state disposte verifiche specifiche all’indirizzo di residenza della donna deceduta. Anche quelle già realizzate per il caso della signora ricoverata sono state un «extra» rispetto alle normali procedure proprio per la concomitanza casuale con i casi bressesi. Finora in città erano stati segnalati in tutto l’anno 3 casi di infezione da legionella, assolutamente nella norma statistica. Quest’ultimo sarebbe il quarto. Non abbastanza da spargere l’allarme senza ulteriori verifiche. (hanno collaborato Sandro Franceschetti e Laura Lana)