Invalido per colpa di nessuno: rimbalzo di responsabilità per la buca in strada

Se il Comune gli ha chiuso la porta in faccia, non è stata diversa la risposta di Mm che nei giorni scorsi gli ha fatto sapere che la responsabilità del cantiere è dell’impresa che esegue i lavori di Rosario Palazzolo

VIA GRAMSCI L’incidente è avvenuto il 19 maggio 2014 nell’area del cantiere per il prolungamento della  metrò rossa dove tuttora buche e tombini divelti sono un rischio per l’incolumità

VIA GRAMSCI L’incidente è avvenuto il 19 maggio 2014 nell’area del cantiere per il prolungamento della metrò rossa dove tuttora buche e tombini divelti sono un rischio per l’incolumità

Milano, 9 marzo 2015 - Di chi sono quelle buche? Avvallamenti e salti dell’asfalto sono lì da mesi, anzi ormai da anni. Compreso un tombino, praticamente divelto. Eppure, dinanzi a un incidente che nel maggio del 2014 ha provocato l’infermità di un ciclista, ora non si riesce nemmeno a definire con esattezza chi sia l’ente responsabile per quella strada.

Siamo in via Pier Paolo Pasolini a Sesto, in prossimità della rotonda all’incrocio con via Fratelli Gracchi, a pochi passi dall’eterno cantiere di viale Gramsci per il prolungamento del metrò. La sera del 19 maggio 2014, G. C., sestese di 40 anni, è incorso in un grave incidente mentre stava attraversando la rotonda per rincasare a tarda ora. L’uomo è stato soccorso da una passante ed è stato trasportato in ospedale dove gli sono state riscontrate fratture e complicanze ortopediche che hanno portato al riconoscimento di una invalidità permanente dell’8%. Da allora G. C. combatte una lotta impari contro le assicurazioni e le istituzioni che non vogliono riconoscergli il risarcimento per le invalidità che gli impediscono di svolgere il lavoro, già precario, mettendo quest’uomo e la sua famiglia in una condizione di gravissima indigenza.

«È paradossale, ma nessuno vuole assumersi la responsabilità di quelle buche – afferma -. Il Comune di Sesto in un primo momento aveva accolto le richieste inviate dal mio avvocato e puntualmente documentate da referti medici e perizie. Ha passato tutto all’assicurazione che voleva liquidarmi con meno di un quarto del dovuto. Al mio rifiuto, mi hanno risposto che da un esame più attento hanno scoperto che la competenza non è comunale, ma di Metropolitana Milanese, in quanto la zona è interessata dai cantieri». Se il Comune gli ha chiuso la porta in faccia, non è stata diversa la risposta di Mm che nei giorni scorsi gli ha fatto sapere che la responsabilità del cantiere è dell’impresa che esegue i lavori. Un rimpallo continuo, che ora rischia di perdersi nel vuoto, vista la situazione contrattuale delle aziende che hanno in appalto il cantiere del metrò. «Ho perso il lavoro e finito i soldi a causa di un problema di sicurezza pubblica - ribadisce il 40enne - ma il Comune è riuscito persino a multarmi perché ho lasciato parcheggiato davanti a casa il camper con l’assicurazione scaduta». Ciò che colpisce è che a quasi un anno da quel grave incidente, nessuno si è ancora adoperato per mettere in sicurezza la rotonda e le vie circostanti viale Gramsci, dove lo stato dell’asfalto è davvero indegno e l’illuminazione pubblica è scarsa se non assente. Solo pochi giorni fa qualcuno ha messo in protezione il tombino in ghisa.

di Rosario Palazzolo

rosario.palazzolo@ilgiorno.net