Domenica 5 Maggio 2024

Scampati all'incendio a Cinisello, la casa distrutta: "Però siamo vivi"

Il rogo ha devastato l’appartamento di viale Romagna. Un rogo tremendo che ha lasciato la famiglia marocchina, da 13 anni regolare in Italia, senza più una casa di Laura Lana

I coniugi Salha, in Italia  da 13 anni, con i quattro figli nella sede della Croce Rossa: «Abbiamo perso tutto»

I coniugi Salha, in Italia da 13 anni, con i quattro figli nella sede della Croce Rossa: «Abbiamo perso tutto»

Cinisello Balsamo (Milano), 22 dicembre 2014 - Mentre i più piccoli mangiano il panettone e la cioccolata, Fadwa pulisce con lo straccio i libri di scuola e i quaderni, «perché per noi sono importanti». Erano in un armadio, per questo si sono salvati dall’incendio che sabato sera ha devastato l’appartamento di viale Romagna 31 dove la 14enne viveva con i genitori e i tre fratelli. Un rogo tremendo che ha lasciato la famiglia marocchina, da 13 anni regolare in Italia, senza più una casa. «Sono crollati muri, soffitto, porte. Abbiamo perso tutto. Per fortuna siamo vivi e siamo in Italia», dicono Taouil e Ithayati Salha. Da sabato sera la famiglia è ospitata nella sede della Croce Rossa di via Giolitti, che ha fornito letti, cibo e ha lanciato la corsa alla solidarietà.

«Stamattina (ieri, ndr) insieme ai vigili e alle altre forze dell’ordine siamo tornati per vedere se c’è qualcosa che si può recuperare. È stato un colpo vedere così ridotta la nostra abitazione, che avevamo acquistato nel 2006. Poi è iniziata la crisi, noi lavoravamo sempre meno e non siamo più riusciti a pagare il mutuo. Ora la casa è all’asta. Già da tempo abbiamo fatto domanda per un alloggio popolare». Badante lei, il marito lavora ai mercati. Una sorella a Cinisello e un’altra a Pavia, «siamo una famiglia numerosa. Non è praticabile farsi ospitare da loro. Speriamo si riesca a trovare una soluzione, non sappiamo dove andare».

Quando sabato è scoppiato l’incendio, in casa c’erano i bimbi più piccoli col papà. Mentre lui dormiva in camera da letto, Sabrina, 4 anni, e Mohamed, 6 anni, stavano guardando la televisione in sala. È stato Mohamed ad accorgersi che dalla tv usciva del fumo e a svegliare il papà. «Mi ha gridato ‘C’è il fuoco’ e io dalla mia stanza non vedevo nulla. Quando ho aperto la porta c’era fumo ovunque. Ho preso i bimbi e sono sceso in strada. Ci ha salvati Mohamed». «Nella nostra casa sono esplose le bombe. E ora sa tutto di fumo, anche i libri», dice il piccolo. Che ieri mattina piangeva, perché «mamma e papà ora non hanno più la loro casa». «Ero fuori coi figli più grandi, quando è arrivata la telefonata di mio marito alle 19,13. Siamo arrivati di corsa, c’era un sacco di gente. Quella tv l’avevamo appena comprata». Nella sede della Cri, addobbata per il Natale, la famiglia cerca un po’ di normalità. Elyas, 12 anni, gioca col tablet, Fadwa pensa ai «miei vestiti persi» e i bimbi «ai giochi che non ci sono più».

[email protected]