"Nell’incendio abbiamo perso tutto. E il Comune ci ha preso in giro"

Sesto San Giovanni, il dramma di una famiglia evacuata da via Risorgimento di Patrizia Longo

Incendio a Sesto San Giovanni (Spf)

Incendio a Sesto San Giovanni (Spf)

di Patrizia Longo

Sesto San GIovanni (Milano), 21 settembre 2014 - Nell'incendio della palazzina in via Risorgimento hanno perso tutto: il fuoco, che ha divorato il tetto in legno, si è portato via mobili, vestiti, giocattoli, ricordi. Un dramma per Claudia e Gianmaria Moro che ora, con i loro due bimbi di 2 e 4 anni, si sentono abbandonati. «Il Comune ci ha trovato una sistemazione monentanea in un mini-alloggio in casa di riposo - racconta Claudia -. La scorsa settimana il vicesindaco ci ha detto “trovatevi una casa in affitto, noi non abbiamo alloggi pubblici né in convenzione. Entro domenica (oggi, ndr) dovete lasciare La Pelucca”. Ma noi dove andiamo? Non abbiamo più la casa, ma dobbiamo comunque continuare a pagare il mutuo. E poi l’asilo nido del piccolo, visto che il Comune non aveva posto. E la materna della bambina, rimasta fuori da quella pubblica». Con una rata da 960 euro al mese e le rette, non rimane molto a questa famiglia che deve ricomprarsi tutto: «L’amministratore condominiale ci ha detto che ci vorrà un anno per riavere la casa - aggiunge Claudia -. Abbiamo chiesto alla banca la sospensione del mutuo, se non arriva non sappiamo proprio come fare. Non abbiamo nessuno che possa ospitarci. La mattina dell’incendio il sindaco è venuto a casa, ci ha detto che ci avrebbero aiutati, non ci avrebbero lasciati soli, che avremmo avuto una persona di riferimento: ci hanno dato un bel calcio nel sedere». Per Claudia e Gianmaria, 33 anni lei, 43 lui, un tradimento doppio: «Cosa è venuta a fare lì il sindaco con le lacrime agli occhi? Se questo è il risultato, potevano lasciarci stare sin dall’inizio», rimarca il marito. Per fortuna un lavoro ce l’hanno: lei impiegata, lui coordinatore della manutenzione negli stabili della Regione. Ma il dramma che stanno vivendo è più grande di loro.  «Abbiamo ottenuto una settimana in più in casa di riposo - ha detto il vicesindaco Felice Cagliani -. Ho davanti una sfilza di nuclei familiari a reddito zero, nessun alloggio a disposizione, stiamo facendo il possibile. Se la banca sospende il mutuo, possono pagarsi l’affitto. Vediamo come va la settimana prossima, ma non li abbiamo messi in strada e non li abbiamo dimenticati».

patrizia.longo@ilgiorno.net