Martedì 16 Aprile 2024

Giallo Benetti, slitta il processo al custode Bilella. Errore nella composizione della corte

Bilella accusato di aver ucciso e fatto sparire Francesca Benetti di Cristina Rufini

La tenuta di Villa Adua, dove viveva Antonino Bilella, nel riquadro Francesca Benetti

Francesca e villa adua

Cologno Monzese, 18 dicembre 2014 - Una Corte di Assise dalla vita brevissima. Alcuni minuti. Il tempo per il presidente Giovanni Puliatti di uscire e leggere l’ordinanza con cui è stata rilevata d’ufficio «la nullità della designazione dei sei giudici popolari». Quindi tutto da rifare e il processo ad Antonino Bilella – accusato di avere ucciso e fatto sparire il corpo della colognese Francesca Benetti nella campagna grossetana il 5 novembre 2013 – rinviato al 14 gennaio prossimo, con una nuova composizione, fatta eccezione per i due togati. In sostanza dalla composizione sono rimasti fuori cinque giudici popolari che erano stati estratti prima di coloro che ieri hanno indossato la fascia tricolore. Tutto da rifare.

Un errore e come tale è stato trattato dagli stessi giudici. Slittamento di un mese che non inficia il ruolino di marcia, considerando che la prossima udienza era stata già prevista non prima di metà febbraio, dopo la fine del processo Concordia. L’imputato, prima di tornare in carcere, ha incontrato il figlio Luigi, l’unico presente in aula dei suoi familiari. Il custode della villa della donna dove si sarebbe consumato il delitto non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Impassibile sotto i flash dei fotografi e le luci delle telecamere. «Si è trattato di un problema tecnico – ha commentato il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio – Questo sarà un processo che andrà alla lunga proprio per le eccezioni procedurali, perché nel merito c’è poco da eccepire. L’importante è non far decorrere i termini di carcerazione». «Un intoppo – ha commentato il legale dei figli della vittima, l’avvocato Alessandro Risaliti – che non sposta di molto i termini, considerando che fino a febbraio non era previsto di entrare nel merito: questa sarà la fase essenziale ». «Una decisione che i giudici dovevano prendere – si è limitato a commentare l’avvocato Leporatti – si tratta di un vizio che afferisce alla composizione della Corte e che segue il processo in ogni grado di giudizio. Lo avrebbe invalidato ».