Sesto dopo le fabbriche: trent’anni di voci e sguardi

Nasce un documentario sull’evoluzione della città dal 1985 a oggi

Riccardo Apuzzo, Sara Zanisi, Sara Roncaglia, Roberta Garruccio e l'assessore Rita Innocenti

Riccardo Apuzzo, Sara Zanisi, Sara Roncaglia, Roberta Garruccio e l'assessore Rita Innocenti

Sesto San Giovanni (Milano), 5 luglio 2015 - Ci sono Francesco  Ciampi, direttore della Falck Unione, e Anna Saeta che ricorda <quel cielo rosso e la prima volta che lo vidi dissi a mio marito ‘Guarda che tramonto’». Poi Vittorio Riva, Enzo Paoletti che il primo giorno in Breda voleva andare via, perché «mi sembrava di vedere l’inferno, con quei forni che buttavano fuori le fiamme. Fu un impatto drammatico». E c’è anche Dorina Locatelli con «la mia Falck che non esiste più». Sono 30 anni di storia condensati in 4 minuti e 35 secondi di «Farsi, Disfarsi, Trasformarsi». Oggi è un trailer, a fine ottobre sarà un documentario. Il primo sulle trasformazioni del lavoro e sulla metamorfosi di Sesto. Perché se esiste una vasta letteratura sul secolo breve e l’epopea delle grandi fabbriche, non esiste quasi nulla – soprattutto in forma orale – sul declino e la dismissione. La ricerca si apre nel 1985 e arriva fino a oggi. Oltre 40 voci raccontano Sesto attraverso il proprio punto di vista: i cambiamenti, la chiusura degli stabilimenti, le attese per il futuro. Interviste di 2 ore l’una, le testimonianze sono state raccolte nel 2012 e 2013: un materiale notevole che costruirà un archivio orale che sarà custodito presso Fondazione Isec come patrimonio della collettività e che servirà come base per il documentario.

OGGI Lo scorcio di uno dei capannoni dismessi dell’immensa area Falck

Gruppo di lavoro di donne con le ricercatrici Sara Zanisi, Sara Roncaglia e Roberta Garruccio. La regia è di Riccardo Apuzzo, che ha effettuato le riprese con Bianca Pastori. «Vogliamo creare un montaggio partecipato, per avere un ritorno. Del resto, lavorare insieme è un insegnamento della fabbrica – annuncia Apuzzo, napoletano trapiantato a Porta Genova -. Il documentario sarà sottotitolato in inglese, perché questa non è una storia solo locale. Il materiale va fatto circolare e fatto diventare un messaggio europeo». Che avrà una colonna sonora originale, composta dal quartetto jazz formato da Luca Mancinelli (sax tenore), Giacomo Balzarotti (chitarra), Dario Parravicini (batteria), Alberto Rovelli (contrabbasso) con la collaborazione di Giovanni Bazzini (tromba). «Traspare un desiderio di raccontare e un senso di collettività, che è rimasto vivo – sottolinea Zanisi -. Abbiamo scelto un fuoco molto ampio per genere, epoca, fabbriche e scala gerarchica: ci sono i direttori, gli operai, Federico Falck, i ragazzi che raccontano com’è oggi il lavoro a Sesto».

Collaborazione tra Isec, Università degli Studi di Milano, associazione AVoce e Regione, si lancia la campagna per raccogliere duemila euro per completare il progetto: bonifico sul conto corrente intestato a Fondazione Isec presso Banca Prossima Spa (Causale: contributo per Laboratorio industria, l’Iban è: IT11D033590160010000012327) o direttamente in sede. Per vedere il trailer: http://www.avoce.eu/avoce/progetti/laboratorio-industria-raccolta-fondi/