Sesto, elettrodotto: tensione alle stelle

Blitz dei residenti delle vie Sottocorno e Livorno in consiglio comunale. L’associazione: "Difendiamo la salute, bisogna procedere con l’interramento"

La protesta dei cittadini

La protesta dei cittadini

Sesto San Giovanni (Milano), 28 aprile 2016 - La conta più angosciante l’hanno sospesa sei mesi fa, quando hanno superato quota cento: dal primo "censimento", effettuato nel 2011, sono triplicati i casi di tumori e altre malattie riconducibili all’elettrosmog. Non hanno invece interrotto la conta dei giorni trascorsi da quando hanno chiesto l’interramento dell’elettrodotto. Così l’altra sera gli abitanti delle vie Sottocorno e Livorno hanno fatto un blitz in consiglio comunale. "Visto che iniziate a parlare di bilancio, bisogna stanziare i fondi necessari - ha spiegato Massimiliano Corraini, presidente dell’associazione Sottocorno -. Milano ha ottenuto una parte delle fidejussioni per le opere non eseguite sulle aree Marelli, noi abbiamo perso tre anni".

L’assessore all’Ambiente, Elena Iannizzi, ha ricordato che Asl-Ats ha in corso un’indagine epidemiologica sugli abitanti della zona: "Non sottovalutiamo il problema, abbiamo già finanziato lo studio di fattibilità dell’interramento. Ora aspettiamo i risultati". Una spiegazione che, tuttavia, non ha placato gli animi di chi chiede un intervento da cinque anni. "Non ci aspettiamo che si arrivi a trovare un nesso di causalità - ha rimarcato Corraini -. Ma i Comuni avevano comunque preso l’impegno di farsi carico del problema". Insomma: la richiesta è di procedere con la razionalizzazione delle linee e con l’interramento ora meno costoso, fosse anche solo per motivi urbanistici e non per motivi di salute. I casi registrati di malattie sono eclatanti, ma l’associazione chiede di procedere con il principio di precauzione. Un’occasione preziosa è già stata persa quando il Comune di Milano ha fatto interrare la linea vicino alle nuove abitazioni, che altrimenti non sarebbero state costruite.

L’elettrodotto è risbucato proprio al confine: proseguire i lavori di un centinaio di metri sarebbe stato molto più semplice ed economico. Ma l’amministrazione sestese ha persino rinunciato all’interramento sul proprio lato dell’area Marelli, inizialmente previsto nell’accordo di programma con il Gruppo Pasini e poi stralciato a favore di altre opere pubbliche. E gli esempi eclatanti, additati dagli abitanti, non mancano: come gli orti, il campo di calcio risistemato e il nuovo parco, proprio sotto i cavi dell’alta tensione da 220 kilovolt.