Direct Line, la trattativa per Cologno si sposta in Spagna

Per ora congelati i 200 esuberi annunciati dal colosso di assicurazioni

Un presidio organizzato dai dipendenti della compagnia assicurativa

Un presidio organizzato dai dipendenti della compagnia assicurativa

Cologno Monzese (Milano), 19 settembre 2016 - Riprende la trattativa in via Volta e nei prossimi giorni la partita sarà giocata direttamente sul campo dei vertici spagnoli. Sindacati e dirigenti di Direct Line, dopo oltre un mese di scioperi e presidi, avrebbero ora concordato sulla necessità di raggiungere un’intesa che tenga presente le rivendicazioni dei lavoratori e le esigenze di razionalizzazione dell’azienda. Per ora, dunque, restano congelati i 200 esuberi annunciati dal colosso di assicurazioni on line«Allo stato attuale restano comunque divergenze sulle misure da attuare in termini di organizzazione del lavoro – spiegano i rappresentanti delle segreterie nazionali -. Tali divergenze sono dovute alla mancanza di numeri certi relativi all’incentivazione all’esodo, che si potranno concretizzare solo dopo la formalizzazione delle risoluzioni consensuali. Dall’altra parte, incertezza anche sulle prospettive di rilancio industriale».

Per questo, le parti hanno deciso di convocare un incontro entro fine mese con la proprietà spagnola, il Gruppo Mapfre, per approfondire il futuro aziendale e occupazionale del sito colognese, che oggi conta 800 dipendenti. Ci sarà poi un incontro finale con i rappresentanti di Direct Line alla presenza di Ania, l’associazione delle imprese assicuratrici, per tentare un’intesa complessiva. I lavoratori puntano alla tenuta occupazionale, alla reinternalizzazione di attività, come il contact center, a un accordo sul contratto integrativo, disdettato unilateralmente dalla società. Sul piatto hanno messo anche la solidarietà, per poter far rientrare i 200 licenziamenti.

«Resta fondamentale il rilancio industriale della compagnia che dovrà basarsi, oltre che su concrete iniziative industriali, sulla valorizzazione dei lavoratori e non cercando altrove diverse soluzioni», come hanno spiegato le sigle sindacali durante le assemblee generali dei lavoratori che si sono tenute nei giorni scorsi. Già venerdì scorso, a Roma, si era tenuto un primo summit presso la sede di Ania, alla presenza dei responsabili delle relazioni industriali, dell’azienda e delle rappresentanze sindacali. Si è riaperto insomma il tavolo di trattativa, che era saltato l’8 agosto in seguito al dietro-front della società, che fino al giorno precedente era d’accordo nel firmare un verbale di incontro che permettesse gli approfondimenti necessari su alcuni capitoli del contratto integrativo e sulle internalizzazioni e che facesse partire l’incentivazione all’esodo volontario concordato.