di Rosario Palazzolo

Cinisello Balsamo, 5 settembre 2012 - L'autunno caldo del lavoro cinisellese rischia di mietere le prime vittime alla Parker Manufacturing Italy, piccolo insediamento metalmeccanico di proprietà del colosso industriale americano Parker. Prima dell'estate ha annunciato di voler cessare definitivamente l'attività di una delle sue divisioni, legata alla progettazione di motori brushless. Sono 13 le persone che rischiano di rimanere a
casa.

E secondo i sindacalisti della Fim Cisl, l'azienda non avrebbe alcuna intenzione di salvarli, nemmeno dinanzi ad un piano ben preciso che consentirebbe il loro reimpiego. "La società ha chiesto subito la mobilità per cessata attività per 13 dipendenti, rifiutando qualsiasi strada alternativa - ha spiegato Gianluca Tartaglia, della segreteria provinciale della Fim Cisl -. Teniamo conto che si tratta di una multinazionale 700 dipendenti in Italia e diverse sedi produttive intorno a Milano".

La via d'uscita era stata prospettata prima della pausa estiva: Parker avrebbe avviato la chiusura di un'unità produttiva in Svizzera, trasferendo quelle attività nello stabilimento di Gessate. Quell'operazione prevederebbe entro pochi mesi la creazione di almeno 30 nuovi posti di lavoro.

"Abbiamo chiesto di temporeggiare con la cassa integrazione straordinaria, in attesa di poter recuperare parte dei lavoratori nella nuova attività . Questo consentirebbe di incentivare almeno un paio di dipendenti al pensionamento. Ma dopo una prima apertura, ora l'azienda ha fatto un passo indietro". Domani pomeriggio dalle tre alle cinque i lavoratori della Parker incroceranno le braccia e daranno vita a un presidio davanti alla sede di via Gounod. Un'azione dimostrativa che intende anticipare il nuovo contro tra l'azienda e le maestranze, previsto per la giornata di venerdì.