Cusano, maxi rissa fra due famiglie: cinque persone arrestate

Violenta lite per un parcheggio, spunta un coltello. L'arrivo dei carabinieri evita il peggio di Laura Lana

I carabinieri sono intervenuti tempestivamente

I carabinieri sono intervenuti tempestivamente

Cusano Milanino, 21 ottobre 2014 - Uno scontro tra famiglie. Due formazioni quasi equivalenti: padre e figlio da una parte, un'altra coppia di parenti con l'aggiunta di un amico dall'altra. Nella baraonda, scoppiata per futili motivi, anche un coltello a serramanico di venti centimetri, spuntato tra le urla e gettato a terra, quando sono arrivati i carabinieri.

È finita in caserma la violenta zuffa che domenica sera ha coinvolto cinque italiani, ora in carcere con l'accusa di rissa aggravata in concorso. È iniziato tutto per un diverbio. Le due «squadre» si trovavano alle 20.30 davanti alla pizzeria tra le vie Sormani e Manzoni. Una lite furibonda per un posteggio «rubato». Tra accuse e minacce, qualche parola di troppo ha scaldato gli animi. La situazione è degenerata quasi subito, tra lo spavento e l'incredulità dei clienti del ristorante e dei passanti. A intervenire sono stati due militari fuori servizio, che si trovavano sul posto e che avevano osservato tutta la scena. Uno a cercare di sedare la rissa, l'altro a chiamare in centrale i rinforzi, i carabinieri di Cusano e Cormano hanno evitato il peggio. Perché, quando la gazzella è arrivata, per terra è stato ritrovato un coltello a serramanico.

Probabile che il proprietario lo avesse gettato via, per nasconderlo, all'apparizione dei militari. E probabile anche che, senza l'arrivo delle forze dell'ordine, lo avrebbe usato. Lungo, infatti, il curriculum dei personaggi coinvolti nella baraonda: quattro su cinque hanno sul groppone diversi precedenti, oltre a reati pesanti, come rapine e furti. Nessuno ha voluto farsi visitare in ospedale prima dell'arresto. Tutti italiani, la prima «formazione» è composta da P.S., incensurato classe 1959, dal figlio P.L., classe 1987, e dall'amico A.E., classe 1981. Nell secondo gruppo, invece, solo padre e figlio: M.G., classe 1958, e M.V. classe 1991. Già a luglio via Sormani era stata teatro di una sparatoria, che aveva coinvolto i carabinieri accorsi dopo un'aggressione che aveva visto come vittima il titolare del bar centrale.