Sesto San Giovanni, 12 ottobre 2010 - L’abbraccio di Amma, guida spirituale indiana a capo dell’associazione umanitaria «Embracing the World», è l’oggetto della febbrile attesa delle oltre diecimila persone che affolleranno il Palasesto fino a domani, in occasione dell’unica tappa italiana dell tour europeo della religiosa. La manifestazione è stata inagurata ieri: già centinaia le persone in fila nella grande pista di pattinaggio, trasformata per l’occasione in un «ashram» (il santuario) induista. L’atmosfera in coda è pervasa da uno strano magnetismo: qualcuno lo inganna chiacchierando, altri meditano, altri ancora si lasciano cullare dagli inni diffusi dagli altoparlanti. mentre aspettano di ricevere il fatidico «darshan», l’abbraccio: consolatorio, ispiratore, forte, caldo, affettuoso. Tutto ruota intorno al mistero di quei pochi minuti durante i quali Amma ti stringe tra le sua braccia, ti tiene vicino a sè e ti sussura un soave mantra nell’orecchio. «Sa comunicare un senso inaspettato di pace, la protezione di una grande mamma universale — accenna Sabrina Piazza, da Torino —. Ho sentito il bisogno di incontrarla di nuovo, perché l’anno scorso, dopo essere stata abbracciata da lei per la prima volta, qualcosa è cambiato nella mia vita». Così stavolta Sabrina ha portato con sè tutta la famiglia: la mamma, Anna Piazza, è stupita «dal coinvolgimento di tutte le persone. Tutti sono molti partecipi e attenti».

A catalizzare l’attenzione è la poltrona da cui Amma abbraccia, nascosta dalla folla di fedeli che attendono a occhi chiusi di ricevere il darshan o si allontano commossi, il volto illuminato dal sorriso o rigato dalle lacrime. «Sono affascinata dalla sua personalità, è una donna che si batte per un’ideale», confessa Francesca Gallo. Per lei è il primo incontro, come per il suo fidanzato, Alessandro Curci. «Ho scoperto la dottrina di Amma su internet — spiega — e lo condivido appieno: sono venuto per comprendere ancora meglio il suo messaggio di fratellanza universale». Un messaggio che Amma sintetizza con la sua consueta semplicità: «Voglio risvegliare il senso di maternità che c’è in ognuno di noi». È questo, secondo la religiosa, il segreto per combattere l’aridità del mondo contemporaneo. «Io non posso fare altro che offrire me stessa: sta all’altro decidere cosa fare del mio abbraccio. Ma quei pochi secondi possono bastare per cambiare la prospettiva di un’intera vita». Per questo Amma insiste ad accogliere a sé le migliaia di persone: più di 29 milioni ormai. Tantissime quelle ricevute a Sesto, dove ritorna per la settima volta. Il fulcro dell’incontro è il contatto fisico, ma per Amma è solo la premessa: «quando abbraccio una persona, io vedo la sua coscienza, sento il suo animo. In quel momento, il suo dolore e la sua gioia diventano i miei».