Paderno, caso vaccini: "Per mio figlio voglio garanzie e non chiamatemi No Vax"

Una mamma e i dubbi sulle imposizioni per il bimbo di tre anni

La questione dei vaccini sta alimentando le polemiche

La questione dei vaccini sta alimentando le polemiche

Paderno Dugnano (Milano), 20 settembre 2017 - "Non chiamatemi No Vax, sono solo una madre preoccupata che cerca di fare per i propri figli scelte consapevoli". Così Francesca Grisorio, padernese e madre di due bambini di otto e tre anni, racconta i suoi mille dubbi riguardo ai vaccini. E come sta affrontando le nuove regole.

I suoi figli sono vaccinati?

"Il primo sì, ha otto anni e per lui ho seguito la prassi sui vaccini. Il secondo, che oggi ha tre anni, ha solo il primo richiamo. Ho iniziato a informarmi grazie ad alcune mamme che ho incontrato a scuola e avevo scelto di non farlo vaccinare fino a quando quest’estate è cambiata la legge. Fino ad ora non ho mai avuto alcun tipo di problema, il secondogenito per altro sembra più forte del primo e si ammala molto meno".

Cosa concretamente ha dovuto fare quando è iniziata la scuola quest’anno?

"Mio figlio frequenta il primo anno di una scuola materna paritaria a Limbiate, mi hanno chiesto la documentazione sui vaccini. Ho portato una lettera del mio avvocato in cui mi impegno a rivolgermi all’Asl per prenotarli entro marzo. Così lo hanno accettato".

Adesso lo vaccinerà?

"Sicuramente andrò a un appuntamento e quello che mi interessa è avere delle garanzie sui vaccini, garanzie che attualmente non abbiamo. Chiederò che il medico firmi una dichiarazione di sicurezza sulle iniezioni che fa. Vorrei venissero effettuati dei test pre-vaccinali per essere davvero certa che queste somministrazioni non creino danni a mio figlio. Purtroppo oggi non è così e a noi genitori viene chiesto di firmare moduli su moduli in cui dichiariamo di aver letto bugiardini che nessuno conosce. In alcuni casi nelle istruzioni si chiede addirittura di tenere a casa i propri figli per 6 settimane dopo il vaccino, ma qualcuno secondo voi lo ha mai fatto? In altri casi si legge che la sostanza iniettata può avere tracce di uova, ma se fino ad un anno l’uovo solitamente non viene fatto inserire nelle diete dei bambini come facciamo a sapere se questo può provocare in loro allergie o meno?".

Quindi?

"Non sono contraria a priori ai vaccini, ma voglio che ci siano delle garanzie in più perché troppo spesso senti di reazioni negative a questi".

Cosa pensa della normativa che coinvolge la scuola?

"Credo si debba lasciare a un genitore la libertà di scegliere il meglio per i propri figli e secondo me la scuola non dovrebbe neppure avere l’accesso a certi dati sensibili. Tutti vogliamo l’accesso all’istruzione e in questo modo ci obbligano a vaccinare i nostri figli, io vorrei che ci fossero almeno delle garanzie in più. Non siamo tutti uguali e le reazioni ai vaccini sono diversi da soggetti a soggetti. Trattandosi di bambini molto piccoli credo che servirebbero maggiori controlli, non bastano i ricatti. Spesso il rischio è maggiore del beneficio".