Uccise il terrorista a Sesto: il poliziotto eroe è tornato in servizio

A un mese dallo scontro a fuoco con il killer di Berlino l’agente Luca Scatà ha ripreso il suo posto in Commissariato

La sparatoria davanti al piazzale della stazione

La sparatoria davanti al piazzale della stazione

Sesto San Giovanni (Milano), 24 gennaio 2017 - La sua vita non sarà mai più la stessa dopo quella notte del 23 dicembre scorso. E forse proprio per questo Luca Scatà sta facendo di tutto per tornare alle vecchie abitudini e agli impegni nel lavoro e nella vita privata. Da qualche giorno, il giovane poliziotto, divenuto eroe dopo aver neutralizzato il terrorista Anis Amri sul piazzale della stazione di Sesto San Giovanni, è tornato in servizio. Dopo la vacanza a Canicattini, in provincia di Siracusa, dove ha incontrato i familiari in un breve congedo premio, e gli incontri con le massime autorità nazionali, Scatà è tornato a confrontarsi con la realtà quotidiana di Sesto San Giovanni.

Pronto a servire lo Stato, in attesa che per lui sia deciso un futuro diverso. Pur ottimista e guascone come sempre, per il 29enne siciliano il ritorno alla normalità è tutt’altro che scontato. Rivestire la divisa e tornare a perlustrare quelle "strade senza ombre", che citava sul suo profilo Facebook prima dello scontro a fuoco con il terrorista di Berlino, è un lavoro lungo e faticoso. Per lui, in attesa che sia decisa una diversa collocazione, i colleghi del Commissariato di Sesto hanno creato una sorta di scudo protettivo, per garantire il suo ritorno al lavoro che più di tutti negli ultimi mesi aveva imparato ad amare, quello sulle auto della squadra Volante. Luca è tornato al servizio attivo: negli ultimi giorni lo si è visto in ufficio, dietro a una scrivania e anche in pattuglia o in servizi di ordine pubblico: ma come è stato più volte spiegato, il suo ruolo sarà discreto e defilato, almeno fino a quando non verrà abbassata la guardia sull’allarme terrorismo. Più lunghi sono invece i tempi di recupero del suo collega e capomacchina Cristian Movio.

Il poliziotto friulano, colpito a una spalla dal proiettile esploso dal terrorista Anis Amri, è ancora in convalescenza. Presto per parlare del ritorno in servizio, perché dovrà sottoporsi a nuovi accertamenti per garantire il recupero completo della funzionalità dell’arto. Ma anche per lui, dopo le voci che si sono rincorse nel clamore dei giorni seguenti lo scontro a fuoco, non è ancora possibile stabilire se il futuro sarà a Sesto San Giovanni o altrove.