Sesto, chiuso l’ufficio stranieri: scontro con i sindacati

Botta e risposta tra Cgil e assessore Magro

Alessandra Magro

Alessandra Magro

Sesto San Giovanni (Milano), 16 settembre 2017  - Il rapporto tra l’amministrazione comunale di Sesto San Giovanni e gli stranieri continua a far discutere. Dopo lo “scontro” con i musulmani per lo stop al progetto della maxi moschea al Restellone e il “niet” alla festa islamica del sacrificio al Palasesto, questa volta la polemica è scattata tra la Cgil e l’assessore ai Servizi Demografici Alessandra Magro, accusata dalla Camera del Lavoro di Milano di aver chiuso lo «sportello per la regolarizzazione degli stranieri» presente in Comune da diversi anni. Utile chiarire che questo servizio, al di là del nome altisonante, altro non è che un servizio di consulenza, pur utile, che alcuni stranieri utilizzano per avere sostegno nella compilazione delle pratiche online. Un servizio non obbligatorio, che la precedente amministrazione comunale aveva attivato negli uffici dell’anagrafe per dare assistenza agli stranieri presenti in città. Tuttavia per la Cgil di Milano e Sesto questo atto rappresenta «la volontà politica di costringere i cittadini stranieri nell’illegalità pur avendo i requisiti di ottenere il permesso di soggiorno», come si legge in una nota del sindacato.

La replica dell’assessore Magro non si è fatta attendere ed è stata altrettanto determinata: «Una polemica infondata e assolutamente strumentale – dice Magro –. La sospensione del servizio è stata decisa semplicemente perché l’ufficio anagrafe deve far fronte a un nuovo carico di lavoro arrivato con le nuove carte d’identità elettroniche. Abbiamo fatto un’analisi dei servizi meno utilizzati dai cittadini e questo, che non è nemmeno obbligatorio, è risultato quello che poteva essere sospeso per recuperare risorse umane da dedicare ad alti servizi. Non ci sono assolutamente motivazioni politiche dietro questa scelta ma l’esigenza di riorganizzare l’anagrafe». I servizi di consulenza di consulenza per stranieri rimarranno aperti nei diversi Caf cittadini. In Anagrafe attualmente lavorano 15 dipendenti. Il Comune pare sia stato letteralmente investito da una montagna di richieste delle nuove carte d’identità digitali. Tanto che nei prossimi giorni, sarà ridotta la possibilità di prenotare il documento all’Urp. Rimarrà concessa solamente agli ultra65enni, mentre gli altri dovranno provvedere online.

Cgil non si dà certo per vinta e contrattacca: «I processi di regolarizzazione non solo sono un diritto ma permettono di far uscire dall’illegalità quelle persone che cercano di costruire il proprio futuro nel nostro paese. La Cgil proseguirà nel mantenere i propri servizi per stranieri sul territorio».

Anche il sindacato Cisl fa sentire il proprio dissenso. «Ci sembra una scelta miope e ideologica. Troviamo sbagliato che l’amministrazione comunale non si prenda direttamente cura di una parte significativa dei suoi cittadini, scaricando il compito sulle associazioni e le organizzazioni che danno assistenza sul territorio. Chiediamo un incontro al sindaco e lo invitiamo a tornare sulle sue decisioni». Lo dichiarano Patrizia Morano (Segretaria Cisl Milano) e Maurizio Bove (Responsabile Dipartimento politiche migratorie Cisl Milano).