Sesto, i 10 anni di bontà del "Sorriso nel Cuore"

Una grande festa per celebrare l'attività solidale dell'associazione

I rappresentanti dell'associazione

I rappresentanti dell'associazione

Sesto San Giovanni (Milano), 19 novembre 2017 - Ieri mattina, nell’aula magna dell’ospedale, c’erano i medici, gli infermieri, i volontari, i dirigenti dell’azienda sanitaria, i pazienti, gli amici e gli sponsor degli ultimi anni. Tutti i membri della grande famiglia che è "Il Sorriso nel Cuore" onlus. Ieri mattina l’associazione ha festeggiato i 10 anni di attività sul territorio di Sesto e Cinisello. Lo ha fatto con un convegno, con una lectio magistralis del professor Alberto Scanni, presidente emerito del collegio italiano Primari oncologi medici ospedalieri e con una grande torta a forma di cuore azzurro, come il simbolo della onlus, servita nella mensa del nosocomio. "Soprattutto abbiamo voluto ringraziare e omaggiare i volontari. Perché la nostra forza sono loro», ha spiegato Miriam Pacetti, presidente ed ex primaria dell’unità di Oncologia dell’ospedale di viale Matteotti. Un’associazione nata un decennio fa per dare sollievo ai pazienti e alle loro famiglie, grazie all’intuizione di medici e infermieri, ancora oggi soci e supporter de «Il Sorriso nel Cuore".

"Abbiamo voluto e creduto fortemente nella presenza di uno psicologo, quando questi professionisti in oncologia non esistevano. Nemmeno all’Istituto dei Tumori", è stato ricordato ieri. Avanti rispetto ai tempi. Ieri, con un’equipe allargata per la cura del malato. E oggi con un salone di bellezza aperto proprio dentro l’ospedale sestese, per dare sollievo alle donne che oltre ad affrontare la chemioterapia si trovano anche a dover ricostruire la propria immagine. Tanti progetti in dieci anni. "Sono state cambiate tutte le poltrone per le terapie del reparto, grazie ai fondi raccolti dall’associazione – è stato sottolineato -. Sedute più comode, accoglienti e moderne", che hanno trovato spazio nei locali rinnovati e abbelliti.

Diverse figure sono state ricordate ieri mattina. Tra queste, quella del professor Erminio Longhini, già primario di Medicina e fondatore dell’Avo, nata a Sesto nel 1975, una realtà che ha anticipato la strada del volontariato diffuso. "Ci sentiamo tutti suoi figli. Abbiamo raccolto, in qualche modo, tutti la sua eredità", è stato detto. "Anche per noi, che abbiamo lavorato in questi reparti, capire che l’ospedale andava umanizzato è stata una svolta importante: il rapporto tra medico e paziente, tra equipe e famiglia, la presa in carico totale, non solo nel periodo di cura e terapia ma soprattutto dopo. Anche nel fine vita, per un tempo dignitoso fino all’ultimo momento".