Sicurezza, arriva il mini Daspo urbano. I sindaci del Nord Milano divisi

Dai vandali alle persone moleste dovranno lasciare il Comune

Imbrattare i muri o attentare al decoro urbano potrà essere considerato un comportamento punibile

Imbrattare i muri o attentare al decoro urbano potrà essere considerato un comportamento punibile

Sesto San giovanni (MIlano), 23 marzo 2017 - E' stato già ribattezzato «Daspo dei sindaci» o «Mini Daspo Urbano». Ma il decreto sicurezza messo a punto per offrire ai sindaci nuovi strumenti per la lotta al degrado e ai comportamenti indecorosi, pare essere ancora solamente in embrione, almeno nel Nord Milano. Grazie al decreto varato al ministro Marco Minniti, ora in fase di conversione in legge al Senato, i sindaci hanno già a disposizione un potere di ordinanza che per qualche verso li parifica al questore, perché gli consente di allontanare da territorio per alcune ore, quei cittadini che risultano sgraditi per i loro comportamenti.

Per questo è chiamato «mini Daspo urbano», perché ricorda quello usato negli stadi. Una vera arma nelle mani dei sindaci che possono agire laddove non si configurano reati, ma piuttosto comportamenti ritenuti indecorosi: dalla presenza dei mendicanti nei centri storici, ai fracassoni che bevono e sporcano nei centri storici. Dagli imbrattatori dei muri alle prostitute.

I cultori dell’ordine saranno contenti. Ma i sindaci del Nord Milano sono un po’ più cauti, anche se plaudono al governo che pare avere ascoltato la voce di quei sindaci che da tempo chiedono più poteri per il controllo del territorio.«la misura è importante perché nasce dalle esigenze dei sindaci portate al Governo attraverso l’Anci – spiega il sindaco di Cusano Lorenzo Gaiani -. E’ apprezzabile che fornisce ai sindaci strumenti per intervenire in modo rapido su comportamenti che non sono veri e propri reati, ma incidono sulla convivenza sociale. Dobbiamo verificarne l’applicabilità sul nostro territorio».

Già il primo tema è l’applicabilità. Anche il sindaco di Cinisello Siria Trezzi si prende qualche giorno per studiare bene le carte: «La materia è complessa, anche se il provvedimento appare interessante. Per la prima volta si definisce per legge il concetto di sicurezza urbana. Mi piacerebbe poter dire che usando questo strumento ci libereremo di vandali e fracassoni. Ma forse allontanarli per 48 ore, significa solo spostarli altrove».

Tutti i sindaci bocciano la dicitura di «Daspo», «si rifà a un gergo di violenza sportiva che non ha nulla a che vedere con le nostre competenze», spiegano. «Ritengo molto interessante lo strumento del patto per la sicurezza urbana con la Prefettura – aggiunge il primo cittadino di Sesto San Giovanni Monica Chittò -, che riconosce ai Sindaci un ruolo di proposta importante. Auspico – aggiunge - che il parziale sblocco del turnover della Polizia Locale introdotto dalla Camera in sede di conversione del Decreto rimanga nel testo definitivo della legge».

Un altolà arriva dal sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli: «La norma è interessante, ma si deve tener conto che non è con la sola repressione che si risolvono i problemi dice -. Noi, contro chi spacca e provoca degrado, il primo aprile porteremo le scolaresche a pulire i parchi cittadini e il 2 aprile andremo a riparare le panchine. Occorre che i cittadini sappiano che ognuna di quelle panchine danneggiate costa 500 euro».