Sistema Sesto, tutti assolti. Penati: giustizia è fatta

"Onore restituito ma ci sono voluti quasi 5 anni della mia vita"

Filippo Penati durante l'ultima udienza del processo per tangenti

Filippo Penati durante l'ultima udienza del processo per tangenti

Sesto San Giovanni (Milano), 10 dicembre 2015 - Tutti assolti dal Tribunale di Monza perché il fatto non sussiste e per tutti i capi d'imputazione i nove imputati del cosiddetto Sistema Sesto, tra i quali l'ex sindaco di Sesto ed ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati.

Assolti insieme a Penati tutti gli altri protagonisti del processo: Bruno Binasco, l'ex manager del gruppo Gavio; Piero Di Caterina, imprenditore attivo nel settore dei trasporti con la società Caronte e grande accusatore dello stesso Penati; Antonino Princiotta, ex segretario generale della Provincia di Milano; Renato Sarno, l'architetto indicato dalla pubblica accusa come il gestore delle tangenti pagate dagli imprenditori ai politici del centrosinistra milanese; il costruttore Giuseppe Pasini e Giordano Vimercati, ex capo di Gabinetto della Provincia di Milano.

Respinta anche la richiesta del pm di confiscare a Codelfa, società del gruppo Gavio, una somma pari a 14 milioni di euro come i presunti extracosti sostenuti dalla stessa società per la realizzazione della terza corsia sull'A7 Milano-Serravalle.

"Accusatori non credibili e nessuna prova - la dichiarazione di Filippo Penati, ex uomo forte del Pd - Il processo mi ha restituito onorabilità anche davanti all'opinione pubblica. Il Sistema Sesto non mi ha mai riguardato".

"Sono grato al Tribunale perché ha impedito il protrarsi di un'ingiustizia che durava ormai dal 2011, da quando è stata resa pubblica un'inchiesta basata solo sulle parole di accusatori che si sono poi contraddetti e dimostrati inaffidabili. Al processo non sono emerse prove a mio carico, com'era ovvio, perché di fatto non ci sono prove di alcun comportamento illecito".

"Quello che oggi mi fa più felice - ancora Filippo Penati - è che i giudici mi abbiano restituito l'onore anche davanti all'opinione pubblica: ora nessuno potrà non sapere che in tanti anni non ho mai fatto nulla contro i miei doveri di pubblico amministratore e che non mi sono arricchito con la politica, perché la politica per me è stata una passione prima che un mestiere". 

"Rimane l'amarezza per la sofferenza arrecata alla mia vita e ai costi inutili per la collettività: il mio tenore di vita è sempre stato sotto gli occhi di tutti, e di fantomatici conti segreti cercati all'estero non è stata trovata alcuna traccia semplicemente perché non esistono. Un altro processo ha invece dimostrato che il cosiddetto Sistema Sesto non mi ha mai riguardato, poiché si riferisce a fatti avvenuti quando non ero più il sindaco, con altri protagonisti che hanno patteggiato".

La pm Franca Macchia abbozza: "Il Tribunale non ha valorizzato gli elementi raccolti dalla Procura. Inoltre la parte fondamentale del processo relativa alla concussione sulle aree ex Falck è andata prescritta, e questo ha reso più difficile la prova dei fatti. Riteniamo comunque che sia stato fondamentale far passare al vaglio dimattimentale vicende di questa portata".