Sesto non paga per la salma di Amri, ma investe sul commissariato

Il presunto autore della strage di Berlino fu ucciso in piazza Primo Maggio lo scorso 23 dicembre durante uno scontro a fuoco con due agenti sestesi

Il cadavere del terrorista a Sesto

Il cadavere del terrorista a Sesto

Sesto San Giovanni (Milano) , 22 luglio 2017 – Mentre vanno avanti gli incontri per progettare il nuovo commissariato della polizia di Stato sulle aree Falck, arriva al municipio un conto indigesto. Quello per le spese di "deposito salma" del terrorista Anis Amri, il presunto autore della strage di Berlino ucciso in piazza Primo Maggio lo scorso 23 dicembre durante uno scontro a fuoco con due agenti sestesi. Il sindaco Roberto Di Stefano non si schioda da quanto affermato nei mesi scorsi: "A scanso di equivoci, dico subito che mi opporrò con ogni mezzo a questa vergognosa e offensiva richiesta e che i soldi dei miei cittadini mai saranno utilizzati per far fronte a questa richiesta".

La fattura arriva dal Comune di Milano: 2.160,18 euro l'importo da versare. Nei prossimi giorni sarà trasmesso il primo bollettino: se da piazza della Resistenza non ci sarà il saldo, Palazzo Marino sarà pronta all'ingiunzione. Del resto, le regole sono chiare: «E' ovvio che non piace a nessuno, ma questi soldi non andranno alla famiglia del terrorista. La campagna elettorale è finita. La legge ci impone il pagamento, facciamolo senza buttarla in politica«, hanno commentato diversi sestesi la notizia sui social. In aiuto di Di Stefano arriva Viviana Beccalossi, l'assessore regionale al Territorio ed esponente di Fratelli d'Italia che per sei mesi aveva messo in guardia sul rischio che il rimborso ricadesse sulla comunità sestese.

"Una beffa senza precedenti e una figuraccia per il Governo e le istituzioni italiane. Fossi nel sindaco, chiederei di essere risarcito per il danno d'immagine. Altro che pagare le bollette per i costi di mantenimento del mostro di Berlino. Nei mesi scorsi avevo più volte denunciato, scrivendo anche ai ministri Minniti e Alfano, la potenziale beffa che si preparava ai danni di Sesto. Mentre Regione Lombardia si è impegnata, altri evidentemente non hanno meglio da fare che 'punire' Sesto. Noi, invece, abbiamo voluto premiarla con il nuovo commissariato". Il progetto sta andando avanti e la pratica è passata dal Pirellone alla Prefettura. Alle istituzioni, insieme alla proprietà delle aree dismesse, la società Milanosesto, spetta il compito di individuare i costi, decidendo a quale opera a scomputo rinunciare per spostare la copertura economica finanziaria, e l'area dove localizzare la nuova struttura. L'idea è di posizionarla vicino al nuovo scalo ferroviario, accelerando così i tempi di costruzione. Un servizio di prossimità anche con la Polfer, negli obiettivi dell'amministrazione di centrodestra. Il protocollo, di fatto, è già pronto e andrà a dichiarare l'intesa e l'impegno tra tutte le parti in gioco per la realizzazione del manufatto (Comune, Regione, Prefettura, Questura, Milanosesto). "Attendiamo ora una convocazione da parte della Prefettura – commenta l'assessore all'Urbanistica Antonio Lamiranda -. Aspettiamo anche che sia il Prefetto a chiarirci la procedura e a darci le linee guida per procedere con il futuro bando: se ci sono operatori già selezionati per la realizzazione dell'opera, se dovremo fare un project financing e il resto del quadro tecnico".