Centro diurno disabili, nuovo caos a Sesto

Gare deserte e tutto da rifare. Gli educatori proclamano un altro stato di agitazione

Un  recente presidio  degli educatori in difesa del Cdd

Un recente presidio degli educatori in difesa del Cdd

Sesto San Giovanni, 30 settembre 2016 - Gli educatori dei centri diurni disabili tornano a proclamare lo stato di agitazione. Lo ha deciso mercoledì l’assemblea dei lavoratori con le Rsu e le sigle sindacali, dopo che da mesi non ricevono alcuna risposta da parte del sindaco Monica Chittò sul futuro del servizio. Le strutture di via Boccaccio, dopo la pausa di agosto, hanno riaperto. Tuttavia, i dipendenti comunali denunciano da settimane la continua dismissione e incuria da parte dell’amministrazione.

Non solo. C’è ancora tutto il nodo della mancata esternalizzazione, che entro la fine dell’anno avrebbe dovuto portare anche all’apertura in città di un nuovo servizio come il centro socio- educativo di almeno 10 posti. Due gare sono andate deserte: nessun operatore privato si è fatto avanti, nemmeno la sestese Fondazione La Pelucca a cui inizialmente si volevano affidare i cdd senza procedura pubblica.

«Come d'accordo con i lavoratori, ho posto la condizione che per il 26 settembre arrivasse una risposta concreta da parte del sindaco – racconta Marisa Pasina, delegata Uil - Risposta che il 27 luglio aveva promesso sarebbe arrivata al ritorno dalle ferie. L’altra mattina il sindaco ha fatto sapere che verremo convocati entro il 10 ottobre perché sta finendo gli incontri di maggioranza. Ho risposto alla parte datoriale che mi sentivo presa in giro e che non era una risposta. Se il bando non è stato rifatto, vuol dire che hanno in mente modifiche. E se verranno fatte, si dovrà ripassare dal consiglio comunale».

Il discorso  di Masina non fa una piega. All’amministrazione restano infatti due possibilità: negoziare direttamente con un privato, alle stesse condizioni del bando, o cambiare il futuro contratto, dopo un passaggio in aula dove il sindaco potrebbe non trovare la maggioranza. «Stiamo discutendo con la coalizione per trovare un’intesa», spiega Chittò. Mentre Pd, Sel e Rifondazione annunciano che «si cercherà una soluzione che coinvolga i lavoratori con i quali presto ci sarà un primo incontro». Insomma, dopo due anni di commissioni, incontri, passaggi in Giunta e in aula, si ricomincia tutto da capo. Intanto i sindacati sono stati convocati sulla questione il 12 ottobre.