Sesto, la missione di Cinzia Brunelli: "Con i numeri combatto il cancro"

Laureata in Statistica, è una ricercatrice dell’Istituto dei Tumori: la matematica al servizio della medicina

Cinzia Brunelli al lavoro

Cinzia Brunelli al lavoro

Sesto San Giovanni (Milano), 26 marzo 2017 - E' sestese, ma per crescere nella sua professione è dovuta andare fino in Norvegia. Cinzia Brunelli, 50 anni, ricercatrice dell’Istituto dei Tumori, è stata tra le primissime in Italia a ottenere un dottorato in cure palliative, specializzandosi nella ricerca medica, però attraverso l’uso dei numeri e della matematica. Perché Cinzia è laureata in Statistica all’università di Padova e il suo approccio alla ricerca sanitaria è proprio attraverso lo strumento della matematica. Da anni lavora all’Istituto dei Tumori di Milano, dove esegue ricerca nell’unità di cure palliative. Ma poi ha deciso di approfondire la sua formazione anche in ambito sanitario e nel 2013 ha ha scelto di intraprendere un dottorato di ricerca (Phd). Ha dovuto però fare i conti con una realtà non molto edificante per l’Italia. Qui infatti non esiste una formazione universitaria in questo campo, perciò Brunelli ha dovuto rivolersi all’università di Trondheim, in Norvegia, dove è attiva una delle facoltà più avanzate nel mondo. "Ho portato avanti il Phd grazie a una collaborazione tra i due centri, l’Istituto dei Tumori di Milano e l’università norvegese Ntnu, con cui collaboro tutt’ora", spiega. La sua tesi, dal titolo ‘Classificazione e valutazione del dolore oncologico e misurazione degli esiti avuti dal paziente’, parla chiaro.

Il suo compito è misurare in modo matematico ciò che viene evidenziato dalla scienza medica. Con il suo lavoro ha potuto studiare, da un punto di vista statistico, gli effetti della malattia su pazienti oncologici in fase avanzata. Attraverso una valutazione, o meglio misurazione, del dolore e il confronto dell’efficacia tra i diversi farmaci e trattamenti. "Dai risultati dell’analisi è emerso che, statisticamente, gli esiti ottenuti da pazienti trattati con Ossicodone sono simili a quelli di chi è stato trattato con morfina - racconta Brunelli -. I due farmaci possono entrambi essere proposti allo stesso modo, non c’è una maggiore efficacia di uno rispetto all’altro".

L’importanza delle cure palliative è cresciuto negli ultimi anni anche nel nostro Paese. "È una disciplina nuova, ma comunque molto avviata - prosegue -. Le cure palliative si prendono cura del paziente a tutto tondo, da un punto di vista fisico, psicologico, decisionale e relazionale". Analisi di dati, organizzazione di convegni, pubblicazioni sulle riviste, divulgazione, ma soprattutto tanta ricerca clinica. Si va dalla definizione di linee guida nel trattamento del dolore da cancro, alla genetica della risposta agli oppioidi, che ha preso in analisi una casistica di 2.000 pazienti in tutta Europa. Fino alla collaborazione per la creazione di Eir, uno strumento computerizzato per la valutazione dei sintomi, che possono essere segnalati direttamente dal paziente. Tutto questo, Cinzia Brunelli lo fa con la statistica, ma non solo. "Mi considero uno statistico particolare perché collaboro con le unità operative. E il mio percorso è sempre in divenire". Il dottorato è stato portato a termine anche grazie al contributo di Fondazione Floriani di Milano e di Prc, The European Palliative Care Research Centre.