Le opere degli studenti colorano i corridoi dell’ospedale di Sesto

Dal liceo artistico De Nicola la donazione ideata da un docente illuminato

Alcune delle tele esposte nel centro trasfusionale

Alcune delle tele esposte nel centro trasfusionale

Sesto San Giovanni (Milano), 21 maggio 2017 - Nella sala d’aspetto, proprio sopra la reception, una grande aorta con i globuli rossi sta assieme a fiori, funghi e un fiume. In corridoio, diversi volti di donne, con essenze e piante invece dei capelli. C’è anche uno scheletro umano, che contiene fiori colorati al posto degli organi. Sono le opere che gli studenti del liceo artistico «De Nicola» hanno realizzato per l’ospedale di Sesto San Giovanni e che ieri mattina sono state inaugurate. Le tele riqualificheranno il centro trasfusionale di viale Matteotti: corridoi, sala d’aspetto e sale visite. «Questo presidio ospedaliero non vuole essere solo un posto dove si fanno le terapie – ha spiegato il direttore Valentino Lembo -. Oggi ci presentiamo come un ponte tra salute e cultura in città».

A coordinare una quarantina di ragazzi, il professore di Arte Alessandro Giannandrea, ieri presente insieme al dirigente scolastico Vincenzo Chieppa e al professore Giovanni Cotroneo, referente dei progetti di alternanza scuola/lavoro dell’istituto De Nicola. «Finalmente l’impresa è finita. La scuola deve stare insieme al mondo fuori e avere un rapporto con l’esterno – commenta Giannandrea -. Quando ci è stato proposto di abbellire un padiglione, avevo pensato “Sicuramente sarà pediatria”. Noi avevamo già realizzato qualcosa di simile all’asilo Vittorino Da Feltre. Invece, abbiamo scoperto che si trattava del centro trasfusionale».

Così, racconta il professore, «è nato il problema. Perché, per un adolescente, il sangue è qualcosa di dark, da ricondurre all’immaginario di Halloween». Per questo, dalla cattedra il docente ha messo dei paletti. «Ho imposto il non utilizzo del nero e del rosso vivo. Il sangue doveva essere reso come vita, come elemento mobile perché scorre come un fiume. Hanno creato una magia visiva». E fatto anche più del dovuto, con proposte aggiuntive che, per ora, restano nei cassetti di scuola e ospedale. Dopo tre mesi di studio e di prove in aula, oltre «40 colori arredano il corridoio. Le mani rappresentano l’importanza del gesto di donare – raccontano gli studenti -. Poi abbiamo voluto sviluppare il tema dei percorsi, che si fanno insieme. Qui viene visto come una grande aorta in cui scorre la vita di ognuno di noi. Abbiamo unito elementi naturali e dettagli anatomici. I colori sono allegri per dare un benessere visivo».