"Ora smontate il presidio": General Electric alza la voce

Il sindaco di Sesto San Giovanni Monica Chittò: un atteggiamento sprezzante

Una protesta dei lavoratori

Una protesta dei lavoratori

Sesto San Giovanni (Milano), 24 aprile 2017 - Con una lettera l’azienda intima «di abbandonare il presidio, pena azioni civili e penali» nei confronti dei lavoratori che da quasi 6 mesi sono in presidio permanente in viale Edison. La missiva arriva da General Electric a due settimane dall’incontro al ministero dello Sviluppo economico. In quell’occasione, alla presenza del viceministro Teresa Bellanova, la multinazionale americana si era impegnata a coinvolgere un advisor per identificare un investitore per l’area sestese. I tempi dovevano essere brevi: dopo lo stop pasquale era attesa una nuova convocazione al Mise per aggiornamenti sul percorso concordato.

«Per tutta risposta, invece, arrivano queste lettere – denuncia il sindaco Monica Chittò – Riteniamo questo atto un’autentica provocazione, frutto ancora una volta di un atteggiamento sprezzante nei confronti delle istituzioni che da un anno e mezzo stanno lavorando insieme ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali per trovare una positiva soluzione e far ripartire la produzione nello stabilimento».

Il Comune ha così chiesto al ministero un incontro urgente. «Anche le più grandi multinazionali del mondo devono rispettare le decisioni delle istituzioni italiane – rincara Chittò – E devono farlo sempre. Non solamente quando si tratta di ricevere finanziamenti per i loro progetti». L’accordo di due settimane fa, per l’incarico a un soggetto esterno, era stato siglato con il Mise, Regione Lombardia, Città Metropolitana e con il Comune di Sesto. «L’atteggiamento di Ge è inqualificabile e privo del senso di responsabilità che tutti, i lavoratori licenziati per primi, fino ad oggi hanno dimostrato – commenta Virginia Montrasio, assessore al Lavoro – È sconcertante che la più grande multinazionale del mondo si renda tanto inaffidabile».

Il mittente della lettera, per tramite dello studio legale, è Alstom Power. «Ma esiste ancora? Non vorremmo fosse un fantasma tenuto in vita giusto per fare il lavoro sporco dei licenziamenti e degli sgomberi degli operai, in modo tale che il nome di Ge non sia infangato quando si tratta di incassare fondi pubblici». Giovedì alle 16,30 in piazza Indro Montanelli diverse associazioni organizzano una festa di sostegno e solidarietà ai lavoratori.