Sesto, merito e talento al Premio Torretta

Il tradizionale riconoscimento alle competenze di uomini e donne in campo culturare, di lavoro, sport e volontariato

I vigili del fuoco che sono stati nelle zone terremotate

I vigili del fuoco che sono stati nelle zone terremotate

Sesto San Giovanni (Milano), 19 giugno 2017 - Sotto le note delle colonne sonore più famose, da Midnight in Paris a Schindler’s list, è andata in scena la quinta edizione del premio La Torretta Città di Sesto San Giovanni, spin off della kermesse nazionale ormai cessata. Anche quest’anno a presentare la manifestazione, sul palco del cortile di Villa Visconti d’Aragona, l’attrice sestese Ida Spalla.

L’iniziativa è sostenuta dalla Banca di credito cooperativo per «promuovere le persone e le organizzazioni che si sono distinte per le competenze, i progetti realizzati e i risultati ottenuti: donne e uomini che, nell’ambito della cultura, del lavoro, dello sport e del volontariato, hanno valorizzato le risorse e le energie di Sesto».

Tra i big, l’architetto Giancarlo Marzorati, che in città ha disegnato le celebri torri del quartiere Marelli e, insieme a Mario Botta, il nuovo isolato Campari. Tra i sestesi d’adozione, Adriana Albini, ricercatrice e oncologa di fama internazionale, tra le più citate al mondo nelle riviste di settore, direttore scientifico di Fondazione MultiMedica onlus e direttore del laboratorio di biologia vascolare e angiogenesi dell’Irccs MultiMedica. Nell’ambito Cultura, il Torretta è andato al consorzio bibliotecario Csbno, mentre per il settore Professioni a Mirko Gelsomini, per le sue progettazioni per i disabili, e Vincenzo Micucci, comandante della stazione dei carabinieri di Gorla/Precotto. In divisa anche i vigili del fuoco della caserma di Sesto, che hanno prestato servizio nelle zone terremotate del Centro Italia: Luigi Paonessa, Nicola Rancati e David Ristori.

Grande spazio, come da tradizione, allo sport locale. La cusanese Rachele Somaschini, 23enne campionessa di rally e testimonial nella lotta alla fibrosi cistica. «Da mio padre ho preso la passione per le auto, ma anche il gene della malattia. Per fortuna in forma meno grave. Tante persone non ne parlano. Io ho deciso di farmi portavoce anche di chi non può. Per questo ho deciso di lanciare un progetto per sostenere la ricerca scientifica». Dopo di lei, il premio è andato a Mauro Perrone, campione paralimpico di boccia. «Ma gioco anche a baskin e sono contento che queste discipline stiano prendendo piede a Sesto e Cinisello». Infine, il riconoscimento a Cbm Italia Onlus, al Comitato per il presepe e agli atleti di Cinisello Chiara Di Benedetto, Andrea Sambruna e Remo Andreolli.