Due tesserini e altrettante ricevute. Altrimenti il pendolare è multato

Dal Nord Milano alla Brianza viaggiando con Atm e Autoguidovie

I controllori

I controllori

Cinisello Balsamo (Milano), 27 marzo 2017 - "Chiedo ai miei figli di pagare l’abbonamento al bus perché è giusto così, ma loro mi spiegano che i compagni comprano il biglietto e non l’abbonamento perché sanno quando e dove ci sono i controllori. Con 3 o 4 biglietti prendono il bus tutto il mese". È lo sfogo amaro di un papà cinisellese. Uno dei tanti genitori costretti a pagare le contravvenzioni salate e discutibili, elevate dai controllori di Autoguidovie (il gestore delle linee di bus che collegano il Nord Milano alla Brianza). Il suo è un problema comune a tante famiglie e pendolari del Nord Milano che ogni mattina sono costretti a salire su autobus di Atm e poi di Autoguidovie per raggiungere Monza da Bresso, Cusano Milanino, Cinisello e Sesto San Giovanni. Studenti e lavoratori sono costretti a pagare un doppio abbonamento, quello ad Atm, per la tratta di competenza degli autobus «verdi», e quello ad Autoguidovie, per gli autobus di colore blu. Ma ciò non basta, perché il sistema tariffario è così burocratico e arcaico che molti passeggeri, soprattutto studenti, vengono multati per banali irregolarità.

Di fatto i passeggeri, per essere in regola, devono viaggiare con due tesserini di abbonamento (quello di Atm e quello di Autoguidovie), oltre a una ricevuta cartacea che attesti il pagamento e la vidimazione degli abbonamenti. Una formula cervellotica e spietata. Perché è sufficiente che un passeggero dimentichi a casa uno dei due tesserini e, pur avendo la ricevuta che attesta il pagamento, viene multati. Se poi presenta entrambe le tessere di abbonamento ma smarrisce la ricevuta di carta, è soggetto a un’altra sanzione.

"Risultato - commenta il padre sconsolato – mia figlia imbarazzata e in lacrime. Pur avendo tesserino Atm e abbonamento pagato, ha ricevuto 49 euro di multa. Scendono a 15 euro se chiedo il duplicato e mi reco ai loro uffici di Monza. Sono allibito». Sono decine le lettere di protesta e i ricorsi che i pendolari inviano alle società di trasporti, ma pare non esserci via d’uscita. Anzi, chi si presenta con i documenti in regola agli uffici di Monza, dopo essere stato multato, ottiene sì la remissione della sanzione, ma è costretto a pagare un costo per l’apertura della pratica burocratica. Insomma, una giungla, alla quale Autoguidovie risponde di non poter fare in altro modo, perché non ha mai ottenuto i fondi per aggiornare le apparecchiature.

"Forse per questo è il momento più nero per il trasporto locale del Nord Milano, perché combattiamo con la carenza di fondi e il rischio che saltino intere linee di trasporto – spiega Siria Trezzi, delegata della Città Metropolitana per la Mobilità – Sarebbe necessario poter rifinanziare questo settore e poi procedere immediatamente verso un nuovo contratto del trasporto che consenta di realizzare una vera integrazione tariffaria che cancelli questi problemi». Intanto ai papà indignati non rimane che uno sfogo rassegnato: «I miei figli hanno visto quello che succede in altre capitali europee – dice il papà – Sali sul bus, appoggi il biglietto o il tesserino, suona il marchingegno e passi. Chi non ce l’ha, il guidatore lo ferma e gli chiede di fare il biglietto. Oggettivamente i miei figli pensano che viviamo in paese strano. Cosa gli rispondo?».