Nord Milano, sì all’accoglienza ma la tendopoli va smantellata

Il punto sull'emergenza profughi da Bresso a Cormano, passando per Cusano Milanino e Sesto San Giovanni

La tendopoli di Bresso

La tendopoli di Bresso

Bresso (Milano), 16 maggio 2017 - Da Bresso a Cormano, passando per Cusano Milanino e Sesto San Giovanni. Nessun comune del Nord Milano può più sottrarsi all’impegno di ospitare i migranti. Ma almeno, questa volta, sono fissate delle quote che renderanno più chiaro e trasparente lo sforzo che ogni Comune offrirà per la causa dell’accoglienza di migranti provenienti dall’Africa e dall’Asia.

I sindaci del Nord Milano hanno comunicato che giovedì firmeranno in modo compatto il protocollo proposto dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Milano. In via teorica i Comuni dovranno accogliere fino a 365 immigrati, contro le poche decine che quasi ogni comune (Cusano e Cormano fino ad oggi non hanno accolto nemmeno uno) ha ospitato fino ad ora. Indicativamente saranno così ripartiti: Bresso trentasei, Cinisello Balsamo centodue, ventotto a Cormano, ventisei per Cusano Milanino, a Paderno Dugnano ne saranno assegnati sessantaquattro e Sesto San Giovanni ne avrà più di tutti: centoundici. Tuttavia il nodo più complesso riguarda ancora i profughi presenti nel centro accoglienza di Bresso, un hub di competenza ministeriale, quello di via Clerici, gestito dalla croce Rossa e organizzato sul suolo di una ex caserma militare, ai bordi del campo volo. Insomma, un luogo che fino ad oggi è stato letteralmente off limits a chiunque, e che ha operato in condizioni difficilissime, come hanno anche testimoniato numerosi rapporti che hanno denunciato un livello di accoglienza non dignitoso.

Nel campo, secondo numeri non ufficiali, vivrebbero oltre 500 stranieri, dei quali un centinaio «di passaggio» in attesa di essere redistribuiti sul territorio regionale lombardo. Gli altri tutti stanziali. Si tratta di stranieri che attendono anche un anno la convocazione alla commissione che dovrà valutare il loro status di rifugiati. «Il protocollo che andremo a firmare giovedì – afferma il sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli – punta a mettere fine a questa situazione. Innanzitutto non accoglieremo più alcun immigrato, in quanto le quote definite in via teorica non tengono conto di quanto Bresso sta già facendo. Abbiamo invece chiesto con forza che in cambio di una accoglienza più diffusa nei comuni milanesi, si giunga in breve a ridurre le presenze a Bresso, limitandole alla sola capienza dei container. Dunque chiediamo che sia smantellata immediatamente la tendopoli».

Se Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni si dicono già pronti a concordare con la Prefettura nuove proposte di accoglienza, purché siano programmate in modo diffuso e con criteri dignitosi, tornerà ad essere attuale il progetto di accoglienza a Cusano Milanino. Probabilmente subirà una nuova accelerazione l’intervento per la realizzazione di un presidio per l’accoglienza di famiglie straniere in uno degli edifici del Cdd di via Azalee.