Cinisello, insulti choc al sindaco Trezzi: "Qui c’è un clima da giungla"

La telefonata con la presidente Laura Boldrini: violenza da combattere

Il sindaco Siria Trezzi

Il sindaco Siria Trezzi

Cinisello Balsamo (Milano), 24 maggio 2017 - Ieri mattina è arrivata anche la telefonata della presidente della Camera Laura Boldrini che non si è limitata alla solidarietà, ma ha voluto capire i contorni e il clima di un odio che si sta scatenando intorno ai sindaci del Milanese. Soprattutto intorno alle donne delle istituzioni. "Non è stata una telefonata di semplice solidarietà, ma una chiacchierata utile e stimolante - dice il primo cittadino di Cinisello Siria Trezzi -. Abbiamo pensato di lavorare insieme sul tema della violenza alle donne, soprattutto quella che arriva dai social che oggi è quasi più temibile di quella verbale". Insomma, a pochi giorni dalle minacce e dalle offese giunte via Facebook, Siria Trezzi si dice per nulla abbattuta. "Ho reagito con rabbia e istinto, tanto e vero che non ci ho pensato due volte a dare mandato di denunciare l’autore di quel messaggio - racconta -, ma anche oggi lo rifarei, perché continuare a tacere certi atteggiamenti verso le donne e questa deriva culturale verso le istituzioni, serve solo a creare un clima da giungla".

Il tema delle minacce è riecheggiato anche ieri a Palazzo Marino, dove Siria Trezzi e Monica Chittò si sono incontrate in una conferenza stampa. Entrambe colpite dalla violenza degli insulti. Entrambe determinate a non nascondere, ma anzi a denunciare in modo forte e determinato, l’attacco che è stato inflitto loro da alcuni cittadini durante lo scorso weekend, in seguito alla firma del protocollo sull’accoglienza dei migranti.

"Le minacce sono state un fatto molto grave - afferma Trezzi -, noi sottovalutiamo quello che viene scritto sui social, ma è un errore perché se dici queste parole salta qualsiasi patto democratico di rispetto". Anche il sindaco di Sesto Monica Chittò, che sta affrontando una difficile campagna elettorale, lunedì ha trovato il coraggio di denunciare le minacce che riceve da mesi. "È una situazione che va avanti da mesi, da prima della firma dell’accordo in Prefettura - commenta -. Tutto è partito dal progetto per la moschea a Sesto, poi hanno cominciato con delle scritte offensive sui muri del Comune. È stato un crescendo fino alla lettera di venerdì e l’obiettivo è diventato proprio il progetto per la moschea". E poi ha confessato: "La polizia mi segue con attenzione e discrezione da tempo".