Incidente sulla Milano-Meda, Cormano piange Greta Dicorato: "Era fantastica"

Dolore e sgomento per la morte della 18enne. Gli amici e gli ex compagni: "Ora è un angelo"

Greta  Dicorato

Greta Dicorato

Cormano (Milano), 8 gennaio 2018 - Gli amici  e i vecchi compagni di scuola delle medie e del liceo Carlo Tenca la chiamavano Duda. Lascia un grande vuoto Greta Dicorato, morta sul colpo dopo l’incidente dell’altra notte, mentre stava andando a una festa insieme ad altri ragazzi di Paderno Dugnano. Viaggiava sul sedile posteriore con tre amici su una Toyota Aygo. Nonostante i soccorsi, per la 18enne non c’è stato nulla da fare.

L’intera città è in lutto. "La conoscevo - dice Loredana, coetanea -. Era a scuola con me ed era una ragazza fantastica". Sgomenta anche Susanna, amica d’infanzia di Greta. "La conoscevo da quando era piccola. È una vera tragedia". Dal mondo della scuola arriva il cordoglio anche da parte del personale ausiliario. "Non ci posso credere - commenta Cinzia -. Era una ragazza splendida. Ero la sua bidella alle medie". Da parte di Viviana il pensiero va ai genitori di Greta. "Sono vicina alla famiglia. Siate forti. Ora è un angelo e da lassù vi proteggerà".

Non sono mancate le polemiche sulla pericolosità della strada, dove ha perso la vita la 18enne. È stato il consigliere provinciale di Monza Andrea Monti a porre il problema di quel tratto della Milano-Meda. "Al netto delle numerose variabili, che concorrono a causare le uscite di strada, come distrazione, velocità e imperizia, appare evidente che in quel tratto vi sia qualcosa che non funziona", ha sottolineato il consigliere provinciale della Lega Nord. Che già a novembre 2016 aveva indirizzato un’interrogazione su questo argomento alla Provincia di Monza e Brianza e nel documento aveva anche suggerito alcuni interventi per cercare di ridurre il rischio incidenti. Intanto, a Cormano si attende di conoscere il giorno in cui sarà celebrato il funerale di Greta, per dare alla 18enne l’ultimo saluto. Il pm ha infatti disposto che la salma della ragazza fosse trasferita all’Istituto di medicina legale di Milano, per restare a disposizione dell’autorità giudiziaria.