Cusano, scuole ancora al gelo: di caldo c’è solo la protesta

Genitori e ragazzi assediano la piazza del municipio: "Manca un piano serio d’emergenza"

Il presidio davanti al Comune

Il presidio davanti al Comune

Cusano Milanino (Milano), 6 dicembre 2017 - Dodici gradi. Il termometro digitale impugnato da un genitore non lascia spazio a dubbi. Ieri mattina alla scuola media Zanelli di Milanino è andata in scena l’ennesima giornata da brividi a causa del malfunzionamento degli impianti di riscaldamento. In una classe sono rimasti solamente quattro allievi e l’insegnante sarebbe stata costretta a rimandarli a casa. Una situazione che si ripete da giorni e che ieri mattina è esplosa con una protesta di un gruppo di madri che si sono date appuntamento davanti al municipio dove hanno atteso il sindaco Lorenzo Gaiani per esprimere le loro rimostranze. Già lunedì mattina, a protestare erano stati i genitori dei piccoli allievi della materna Bigatti, costretti addirittura a trasferirsi alla vicina scuola elementare perché nelle loro classi la temperatura era di tra i 6 e i 9 gradi. Ieri mattina le cose hanno funzionato meglio alla materna, dove si sono registrati più di 20 gradi fin dalle prime ore del mattino. Ma tra i genitori della Zanelli la rabbia è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi giorni perché l’amministrazione sembra incapace di trovare una soluzione di equilibrio.

"Già lo scorso inverno i ragazzi avevano perso giorni di scuola a causa dei continui guasti al riscaldamento – spiegano i genitori che ieri mattina sono riusciti a parlare solamente con l’assessore alle Opere Pubbliche Ghirardello – Quest’anno la situazione pare addirittura peggiore. Ci hanno detto di aver eseguito dei lavori, ma la sensazione è che abbiano messo una toppa". L’amministrazione comunale ha assicurato che la situazione è in miglioramento, ma i genitori, termometro alla mano, contestano al Comune che non è possibile ospitare i ragazzi a scuola con 14 gradi.

"Le caldaie sono quasi tutte datate e i problemi si ripresentano settimanalmente – ha detto Cristina Scandelli, presidente del Comitato Genitori -. Non ci si può limitare alle manutenzioni. Né si può pensare di spendere 500mila euro per cambiare i serramenti a una scuola, senza pensare a un serio piano di coibentazione e al rinnovo dell’impianto termico. Manca una strategia per uscire dalle emergenze". Ieri molte famiglie hanno tenuto i figli a casa. Altri ragazzi sono stati riuniti nelle aule più protette dell’istituto, dove la temperatura è salita più rapidamente. Questa mattina le mamme sono pronte a un nuovo presidio. Il sindaco Lorenzo Gaiani ha annunciato che farà visita a tutte le scuole cittadine per verificare di persona il funzionamento delle caldaie.