A Cinisello c'è la casa delle startup: "Il futuro è qui"

Sono 19 i coworker al lavoro a Cofò: lo spazio dedicato ai giovani all'interno di Villa Forno

I giovani imprenditori

I giovani imprenditori

Cinisello Balsamo (Milano), 19 aprile 2017 - Claudio Che, 24 anni. Il cognome e il taglio degli occhi non ingannano: cinese, nato sul Lago di Garda e cresciuto a Monza. Insieme a Alessandro Roveda, Riccardo Vezzo e Carlo Gravina (tutti classe 1993, residenti tra Sesto e Monza) si è inventato Saanity, progetto che potrebbe rivoluzionare il mondo della sanità ed eliminare le code in ospedale, ai pronto soccorso e negli ambulatori. Daniela Mezzela invece ha 34 anni e due figli: si è sempre occupata di comunicazione e lavora con le piccole attività commerciali per insegnare loro a promuoversi meglio. Loro, ma non solo, sono i nuovi inquilini di Cofò, lo spazio di coworking di Villa Forno, a Cinisello Balsamo, nato da un progetto congiunto tra Comune e Università Bicocca. Ieri mattina è stato il "primo giorno di lavoro" all’interno di Cofò: 19 giovani coworker, selezionati tra diverse candidature che hanno risposto alla "Call for Cofò", hanno occupato le loro scrivanie e condiviso le prime ore di studio e lavoro.

Fino al 31 luglio potranno occupare gratuitamente gli spazi di Villa Forno, come promesso dall’amministrazione. "Siamo sviluppatori e ingegneri gestionali. Stiamo studiando con Areu un sistema di digitalizzazione della gestione delle code ai triage e negli ambulatori. Avvieremo una sperimentazione all’ospedale San Gerardo di Monza: questo per il momento è Saanity, ma abbiamo già in mente su quali altri step lavorare", racconta Claudio Che. "Ho creato un progetto di promozione delle piccole imprese locali, che non prevede solo il mio intervento come social media manager ma anche la loro partecipazione affinché imparino a sapersi ‘raccontare’ meglio ai clienti, online ma anche offline", spiega Daniela, libera professionista. Insieme a loro ci sono designer, architetti: in totale 5 startup e 6 liberi professionisti, realtà che spaziano dal light all’interior design, dalla telemedicina alla rigenerazione urbana, dalla moda fino alla comunicazione. "Hanno dimostrato di avere le idee progettuali più interessanti e innovative, credibilità dal punto di vista dell’organizzazione e della fattibilità del progetto. L’età media dei coworker è circa 25 anni", dicono dal Comune.

Ieri mattina, per il primo giorno a Cofò (uno spazio di 270 metri quadri con scrivanie attrezzate e dotato di connessione wi-fi, ma anche aree comuni come quella per il pranzo o per i momenti di relax e un dehor all’aperto in giardino), sono stati salutati sia dagli assessori Catania (delega alla Cultura, al Commercio e all’Innovazione) e Bartolomeo (delega alle Politiche giovanili), sia da Cesare Vaciago, manager e direttore di Padiglione Italia a Expo 2015, che ha voluto ascoltare le presentazioni dei giovani imprenditori.