Polemica a Cinisello: "Martiri Palestinesi? No, terroristi. Cambiate il nome alla via"

Il vibrante appello di un’associazione ebraica al sindaco Siria Trezzi

Il cartello nel quartiere di Sant'Eusebio

Il cartello nel quartiere di Sant'Eusebio

Cinisello Balsamo (Milano), 20 aprile 2017 - "Gentile sindaco, inorridito sono venuto a conoscenza che nel Suo Comune, facente parte della nostra Città Metropolitana, esiste una via Martiri palestinesi. Devo segnalarle che i sedicenti Martiri palestinesi (detti in arabo Shahid), altro non sono che terroristi che hanno macchiato di sangue non solo il Medio Oriente ma anche il mondo intero». Comincia così la lettera che Andrea Jarach, presidente di Keren Hayesod Italia Onlus, Appello Unificato per Israele, ha inviato al primo cittadino di Cinisello Balsamo, Siria Trezzi. Una lettera dal tono fortemente polemico per l’esistenza in città, nel rione di Sant’Eusebio, di una via che secondo l’associazione ebraica celebrerebbe non dei martiri ma dei terroristi.

"Sono definiti Martiri coloro che con cintura esplosiva hanno ucciso decine di persone in Israele sugli autobus e nei locali pubblici, nei mercati e per la strada. Martiri sono definiti e onorati dalla autorità nazionale palestinese coloro che hanno accoltellato vecchi e studenti, bruciato bambini in auto con i genitori, sgozzato neonati. Martiri sono quelli a venire che l’educazione all’odio prepara a sacrificare la vita per fare danno agli ebrei o agli occidentali nel prossimo futuro», continua la missiva indirizzata alla Trezzi, con cui si chiede che venga modificato al più presto il nome della suddetta via. "Aver intitolato una via ai Martiri palestinesi è un grave insulto a tutti i veri martiri della storia. Penso che lei non ne fosse cosciente e che la scelta scellerata sia opera di qualche predecessore. Mi auguro che lei voglia porre rimedio al più presto per rispetto alle migliaia di vittime dei terroristi oggi onorati da Cinisello Balsamo".

Pronta la risposta del sindaco: "Prima di tutto si tratta di una scelta toponomastica di oltre 30 anni fa. In secondo luogo, piuttosto che una lettera polemica sparata sul web mi sarei aspettata la richiesta di un incontro e di dialogo". risponde Siria Trezzi. Che aggiunge: "Ho chiesto agli uffici di recuperare gli atti: quindi capiremo perché venne deciso, anni or sono, di dare quel nome a quella via. Dopodiché valuteremo il da farsi. Certo io stessa sono convinta che il termine ‘martiri’ sia molto forte ma cambiare nome oggi comporterebbe un notevole impegno per gli uffici e una noia non da poco per cittadini ed eventuali attività commerciali".