Cinisello, ancora polemica su via Martiri Palestinesi

"Cambiate nome alla strada". Intasata la casella di posta del sindaco che invita a palazzo l'associazione ebraica

Il cartello della discordia

Il cartello della discordia

Cinisello Balsamo (Milano), 21 aprile 2017 - "Nessuna motivazione antisemita e discriminatoria nella scelta toponomastica di intitolare una via ai Martiri Palestinesi". Il primo cittadino di Cinisello Balsamo, Siria Trezzi, torna sulla polemica attorno all’intitolazione di una via nel quartiere di Sant’Eusebio. Nei giorni scorsi Andrea Jarach, presidente di Keren Hayesod Italia Onlus, ha inviato una missiva al primo cittadino, chiedendo la modifica del nome della strada in questione, perché “inno al terrorsimo”. La lettera di Jarach è stata pubblicata sul sito dell’ente ebraico e il presidente ha chiesto a «tutti gli amanti del buon senso» di scrivere alla Trezzi. Così nel giro di poche ore la casella mail del sindaco è stata intasata da mail in arrivo da tutto lo Stivale. "La decisione risale all’ottobre del 1982 quando era sindaco Virgilio Canzi; fu proposta dalla commissione toponomastica e votata all’unanimità da tutte le forze politiche in consiglio comunale sull’onda emotiva provocata dal massacro di Sabra e Shatila (eccidio di migliaia di palestinesi alla periferia di Beirut, in Libano ndr) avvenuto qualche settimana prima", spiega la Trezzi che ha chiesto un incontro con i portavoce del movimento israeliano.

"Comprendo bene che il termine martire possa suonare improprio ma va contestualizzato. Ci stiamo riferendo a una scelta di 30 anni fa. Valuteremo cosa fare. Ma non è semplice cambiare il nome ad una via in cui risiedono oggi 516 persone ed è in fase di assegnazione un nuovo complesso edilizio. La sostituzione comporterebbe un disagio e un danno economico per gli abitanti. Una soluzione potrebbe essere quella di aggiungere la data della strage per evitare ogni equivoco».