Cinisello, bici rubate stipate sul tetto: ecco come riaverle

Le istruzioni per reclamare le due ruote

Le biciclette ritrovate sul tetto

Le biciclette ritrovate sul tetto

Cinisello Balsamo (Milano), 16 febbraio 2018 - Ci sono parecchie mountain bike, alcune bici pieghevoli, una scatto fisso, moltissime city bike, soprattutto modelli da donna, con il cestino anteriore e a volte quello posteriore. Un modello persino ha ancora montato il seggiolino per trasportare i bimbi più piccoli. Le biciclette ritrovate sul tetto dell’ex Trafo, a Cinisello Balsamo, sono state catalogate e fotografate: 173 mezzi completi, alcuni dei quali in perfetto stato nonostante l’esposizione alle intemperie, a cui si aggiungono una decina di telai con una ruota o anche senza, e per chiudere la rassegna un monopattino.

Il catalogo completo è stato pubblicato ieri sul sito istituzionale del Comune di Cinisello Balsamo (www.comune.cinisello-balsamo.mi.it) ma la gallery è anche disponibile sulla pagina Facebook «Bici rubate e ritrovate - Polizia locale di Milano», gestita dalla squadra dei ghisa meneghini che da un paio di anni si dedica proprio al fenomeno dei furti delle due ruote. Chiunque avesse il dubbio che su quel tetto potesse esserci anche la sua cara bicicletta, sparita sotto casa o dal parcheggio vicino alla metropolitana, può dare un occhio alle fotografie: se tra le immagini dovesse felicemente scoprire che anche il suo mezzo ero finito nel «magazzino» di Cinisello, deve rivolgersi al Comando di via Gozzano seguendo precise indicazioni. «Ogni bicicletta è stata fotografata e identificata da un numero che occorre comunicare al momento della richiesta di restituzione».

Nel caso in cui la bicicletta venga riconosciuta bisogna contattare la polizia locale ai numeri 02/66023620 e 02/66023618, si legge in una nota diffusa dal Comune di Cinisello. La bici potrà essere recuperata solo se il legittimo proprietario è in possesso della denuncia del furto, antecedente il ritrovamento. «Inoltre può essere utile, ai fini dell’attribuzione della proprietà, presentare anche una fotografia della propria bici, in modo da riconoscere con certezza il mezzo. I più attenti e scrupolosi possono fornire il numero di telaio oppure la ricevuta di acquisto», le direttive specifiche del Comando dei ghisa cinisellesi. Che intanto proseguono le loro indagini per cercare di scoprire i responsabili di questo maxi furto e per capire come e soprattutto da quanto tempo le biciclette fossero state stipate sul tetto di quel capannone abbandonato che si trova tra viale Fulvio Testi e il Parco Nord Milano.