Bresso, il mago delle evasioni fermato con un'arma

A 81 anni, il bressese era stato sorpreso cinque volte in violazione degli arresti domociliari.

I carabinieri di Bresso hanno scoperto l'arma durante un controllo di routine

I carabinieri di Bresso hanno scoperto l'arma durante un controllo di routine

Bresso (Milano), 13 agosto 2017 - La storia di F. C, l’81enne che in meno di un anno ha collezionato ben cinque denunce per evasione dagli arresti domiciliari, è da mesi sulla bocca dei bressesi. E’ stata così romanzata e raccontata con ironia da farlo quasi apparire come un simpatico vecchietto, vittima del sistema. Una volta era stato colto in flagranza mentre passeggiava per le vie di Bresso, prima ancora era stato avvistato dalle parti del Duomo di Milano. Insomma, è parso quasi come un mattacchione che alla sua veneranda età non vuole arrendersi alle restrizioni.

In verità, questo anziano deve avere più di un segreto e di un timore da celare alla legge e alle forze dell’ordine. Perché, una volta tornato agli arresti domiciliari nella sua casa di Bresso, venerdì pomeriggio è stato nuovamente sorpreso in fallo. Addirittura pizzicato dai carabinieri mentre nascondeva in un luogo segreto una pistola semiautomatica. Una Colt calibro 45 con colpo in canna e ben 25 proiettili pronti all’uso. Un’arma che, inspiegabilmente, l’uomo teneva a portata di mano e pronta a sparare. Quasi che tema di ricevere la visita di qualcuno che potrebbe mettere a rischio la sua vita.

La scoperta da parte dei carabinieri di Bresso è avvenuta in uno dei controlli di routine che si eseguono nei confronti delle persone sottoposte a regime di carcerazione domiciliare. In effetti, con i suoi trascorsi, l’anziano merita più di un controllo. Mai i militari si sarebbero aspettati di coglierlo mentre frettolosamente cercava di celare quell’arma all’interno di un mattone forato che poi avrebbe riposto nel muro della facciata del suo cortile. Un nascondiglio segreto molto simile a quelli utilizzati dalla criminalità organizzata. L’anziano venne arrestato il 18 febbraio dello scorso anno nell’ambito dell’operazione denominata “Crociata”, svolta dal Nucleo Investigativo del Gruppo dei carabinieri di Monza, che ha smantellato una locale del clan di ndrangheta Muscatello. In particolare il bressese è stato coinvolto e condannato per reati legati a episodi di usura. Ora i carabinieri avvieranno un’indagine sulla provenienza dell’arma, che naturalmente è irregolare ed ha la matricola abrasa. F. C. continuerà a rimanere agli arresti domiciliari in quanto le sue condizioni fisiche lo rendono “incompatibile con il regime carcerario”.