Bresso, la guerra dei cieli: minacce anonime al presidente dell'Aeroclub

Non c'è pace per l’aeroporto di Bresso, piccolo scalo turistico che da troppi anni ormai è avvolto in un clima di sospetto e di intimidazione

Antonio Giuffrida (Spf)

Antonio Giuffrida (Spf)

Bresso (Milano), 4 aprile 2017 - Non sembra esserci pace per l’aeroporto di Bresso, piccolo scalo turistico che da troppi anni ormai è avvolto in un clima di sospetto e di intimidazione. Nei giorni scorsi Antonio Giuffrida, avvocato e da un anno presidente dell’Aeroclub Milano che gestisce parte dello scalo bressese, ha ricevuto una lettera intimidatoria di provenienza anonima, che riapre la stagione dei sospetti e delle ostilità nel piccolo campovolo. Il messaggio è stato recapitato per posta; un foglio bianco sul quale sono stati incollati pezzi di giornale fino a comporre un testo offensivo e minatorio. «Storia bellissima - si legge - Hai fatto errore gravissimo. Arrivato conto. Ora finalmente paghi». La conclusione del testo sono una serie di offese e di insulti, questa volta scritti con un computer.

«Un'intimidazione in stile Totò», la definisce lo stesso Giuffrida, che non si dice preoccupato per se stesso, ma piuttosto per il clima di tensione strisciante che a questo punto torna a essere più palpabile. «Non credevo si scrivessero ancora messaggi con le lettere dei giornali – commenta ironico -. Il tema vero è che non so proprio quale possa essere la ragione di tanto livore. Sono arrivato soltanto un anno fa e ho cercato in tutti i modi di potare pace nei conflitti che si erano creati. Se il problema è il lavoro positivo che l’Aeroclub Milano sta conducendo, allora non so proprio cosa rispondere».

L’Aeroclub Milano è da anni al centro di conflitti e accuse cominciati nel 2012, quando l’associazione di aviatori si è scissa, dando vita al piccolo Aeroclub Bresso. Sono cominciati conflitti e persino atti vandalici sugli aerei che hanno portato i due schieramenti a querelarsi reciprocamente. A complicare le cose, nel 2013, anche un’inchiesta della Procura sulle attività aeroportuali. Oltre alle controverse decisioni di Enac che negli ultimi 2 anni ha di fatto aperto lo scalo alle attività commerciali. «Oggi ci troviamo a combattere una costante guerra legale con Enac, che non intende riconoscere le nostre prerogative – afferma Giuffrida – Dopo aver dovuto rinunciare a parte degli spazi dell’aeroporto, in questi giorni ci troviamo ancora a controbattere all’ente che ci accusa di essere inaffidabili».

Il riferimento è all’hangar officina, sgomberato due anni fa per essere riassegnato da Enac alla società commerciale Sky Service. L’officina non è mai stata rimpiazzata, costringendo i piloti ad atterrare a Linate per le manutenzioni. «L’hangar è rimasto vuoto per 2 anni e solo dopo una nostra denuncia Enac ha rescisso il contratto con Sky Service che non ne era mai entrata in possesso – spiega Giuffrida -. Ora abbiamo chiesto di poter subentrare, ma Enac ci ha comunicato il suo diniego affermando che Aeroclub Milano non è affidabile. Intanto, siamo costretti a volare su Linate, con tutti i rischi per la sicurezza che questo comporta per uno scalo internazionale».