Milano, 18 giugno 2014 - Un gesto inspiegabile, un pomeriggio di follia che non trova spiegazione nelle persone che vivevano a stretto contatto con Davide Frigatti (FOTO), il 34enne che ieri ha aggredito tre persone nell'hinterland nord di Milano, a Cinisello e a Sesto, uccidendo Franco Mercadante, il gestore dell'autolavaggio di via De Amicis a Cinisello Balsamo. Oggi durante il lungo interrogatorio in questura, Frigatti avrebbe rilasciato parziali ammissioni. Il giovane ha ricostruito, alternando momenti di lucidità a stati confusionali, le tre aggressioni a passanti scelti a caso. L'uomo, al pm Giulia Rizzo, ha detto di sentirsi un "perseguitato" e che le persone sono "malvagie" e ha parlato di "illuminazione e di rinascita".

LA FAMIGLIA DELL'AGGRESSORE: "SIAMO DISTRUTTI" - La famiglia di Davide è incredula. ''Siamo distrutti, non troviamo una spiegazione a quanto accaduto", commentano i parenti del grafico 34enne. "Ci ha detto che era un periodo difficile, a causa della fine di una relazione - spiega una parente -. Lunedì sera ha dormito a casa nostra, diceva di aver trovato speranza nella religione, una forza interiore, mai ci saremmo aspettati una cosa del genere. Siamo addolorati per le famiglie colpite, davvero distrutti''.

Stando a quanto emerso all'origine del "periodo difficile" di cui Frigatti aveva parlato, non ci sarebbe però la fine di una storia bensì il fatto di essere stato respinto da due ragazze che facevano parte della sua compagnia e che stava corteggiando da qualche tempo. Le due giovani avevano infatti deciso di interrompere i contatti con lui e di non rispondere più ai suoi messaggi su Facebook e alle sue telefonate.
Una delusione ritenuta inaccettabile. 

L'ALLARME DEL PADRE - E' stato il padre del giovane a dare l'allarme, rivolgendosi al commissariato di via Cilea. Ieri Davide è entrato in casa trafelato, sporco di sangue, mormorando parole senza senso per prendere un coltello in cucina ed era uscito nuovamente. Il padre, impaurito, si era rivolto alle forze dell'ordine. A quanto si apprende si è recato di persona al commissariato di Cinisello Balsamo alle 15.39, dicendo che il figlio era uscito di casa con un coltello. Ma ormai era troppo tardi

"SONO UN ILLUMINATO" - Emergono intanto alcuni particolari sulle parole pronunciate da Frigatti. L'uomo ha asserito di essere "un illuminato" e di dover, in qualche modo, aggredire altri in quanto "peccatori che volevano fargli del male". Spesso rifiutava di rispondere, per poi farlo in un secondo momento, e alzava la voce anche di fronte a cose banali. In un’occasione, ad esempio, quando è stato invitato a sedersi, ha urlato che lì non ci voleva stare. Si trattava di una normalissima sedia in uno degli uffici di polizia.

CHI E' DAVIDE? - Da chi lo conosceva Davide Frigatti viene come "introverso", ma "senza problemi psichiatrici". Nessun precedente psichiatrico, dunque, ma da due giorni Frigatti aveva cominciato ad apparire strano ai genitori che vivono con lui a Cinisello Balsamo e al fratello che lo ha ospitato per le ultime due notti prima delle aggressioni nella sua casa a Barlassina. 

Perito grafico, Frigatti ha svolto lavori saltuari in diverse agenzie pubblicitarie e ora era in prova. Dagli investigatori che lo hanno interrogato viene descritto come "ben strutturato" dalla cintola in su, appassionato di arti marziali, mancino. E proprio l'indice della mano sinistra presenta un'escoriazione gonfia compatibile con dei tagli di coltello. Risulta avere abrasioni anche sulla parte sinistra della schiena e sulle gambe. 

Quanto ai precedenti penali, il 34enne risulta aver commesso un furto nel 1998 quando aveva 18 anni e intorno al 2003 gli era stata sospesa la patente. Lo scorso fine aprile l'episodio più grave, quando è stato trovato in possesso di 15 grammi di marijuana e di un bilancino.