Sesto San Giovanni, 13 aprile 2014 - Hai un bilocale da sessanta metriquadrati e lo vuoi affittare? Il Comune ti offre fino a 5.500 euro all’anno, che significano 458 euro al mese, 530 se arredato. Un trilocale di 80 metriquadrati? Anche 7.200 euro all’anno, 600 al mese, 690 se arredato. Pochi? Sicuramente, rispetto alle cifre che si sentono in giro. Ma «buoni», ossia garantiti. L’amministrazione comunale ha lanciato una nuova campagna per prendere in locazione appartamenti dai privati e subaffittarli poi alle famiglie in difficoltà, che non riescono a trovare casa nei consueti canali del mercato immobiliare. A guadagnarci dovrebbero essere tutti. I proprietari, che concedono l’abitazione sapendo di rinunciare a qualche euro in cambio di una merce, di questi tempi, anche più preziosa: l’affidabilità nel pagamento del canone e, non ultimo, nel buon trattamento dell’immobile. Chi riceverà la casa in subaffitto si troverà a pagare a fine mese una cifra ben più sostenibile.

E il Comune, che deve affrontare un’emergenza abitativa sempre più pressante, può dare una mano alle famiglie, senza dover ricorrere ad alloggi popolari, a canone sociale o moderato (nonostante un patrimonio di 2.500 appartamenti, tra Aler e Comune, le liste d’attesa sono già lunghissime, superando quota mille) e, se possibile, contrastando nuovi casi di sfratti per morosità. Il bando, che è stato pubblicato sul portale internet, rimarrà sempre aperto. Nelle prossime settimane sarà pubblicizzato anche con manifesti. «Non tutti utilizzano i canali del web - spiega il vicesindaco e assessore alla Casa, Felice Cagliani -. Crediamo che questa sia un’opportunità per tutti, abbiamo già avuto una buona risposta e contiamo di ricevere tante altre offerte».

Nei primi giorni di campagna informativa, pur appunto limitata a internet, sono arrivate agli uffici 18 offerte di appartamenti. Sarà che, per la prima volta, compaiono anche le simulazioni, seppure solo per le zone più «appetibili»: centro città e quartiere Rondinella, maggiormente serviti dalla metropolitana e dai mezzi pubblici. Canoni inferiori, ma comunque accettabili, anche nelle altre zone. E un 15% per cento in più se l’appartamento è arredato. L’alloggio, nel comune di Sesto, deve essere in proprietà, accatastato come abitazione (categorie tra A2 e A5), dotato di Attestato di prestazione energetica (Ape) e con tutti gli impianti a norma. Il canone non può essere superiore a quello «concordato» negli accordi locali, chi farà uno «sconto» al Comune sarà in posizione più alta in graduatoria. Daranno più punteggio anche le spese condominiali basse e le condizioni migliori dell’alloggio. Se si raggiungerà la firma, il contratto durerà tre anni, con l’opzione per altri due.

patrizia.longo@ilgiorno.net