Sesto San Giovanni (Milano), 11 gennaio 2014 - Il primo allarme bomba, scattato giovedì pomeriggio alla scuola media Don Milani di via Cavallotti aveva destato preoccupazione. La seconda telefonata anonima, arrivata ieri mattina alla stessa scuola, aveva fatto crescere l’indignazione dei dirigenti e degli insegnanti dell’istituto. Ieri pomeriggio, l’ennesimo allarme, questa volta giunto con una chiamata alla materna Fante D’Italia, aveva fatto temere l’accanimento da parte di un folle. Ma quella telefonata arrivata al centralino della scuola è stata anche la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Già dopo un’ora, infatti, gli agenti di polizia del commissariato di Sesto hanno messo fine al «giochino» di cattivo gusto. Lo hanno fatto individuando la responsabile.

Una donna con evidenti problemi psichici, già conosciuta sia dalle forze dell’ordine che dai servizi sociali del Comune. La polizia è riuscita a individuarla attraverso una verifica dei tabulati telefonici. L’intestatario della linea telefonica è emerso subito chiaramente, segno che chi faceva quelle chiamate non aveva nemmeno tentato di nascondersi. Ma facciamo un passo indietro. Dopo il primo caso che giovedì all’ora di pranzo aveva causato l’evacuazione di circa 400 allievi della media Don Milani, in via Cavallotti, la donna era tornata a «colpire» ieri mattina. Una nuova telefonata alla segreteria dell’istituto annunciava la presenza di un uomo armato davanti all’edificio. Il personale aveva riconosciuto quella voce di donna pesante e rauca, segnalando il caso alle forze dell’ordine.

Non contenta, la mitomane è tornata a colpire nel pomeriggio intorno alle 15,30. Questa volta la telefonata annunciava una bomba alla Fante d’Italia. I bambini sono stati evacuati con ordine dalle insegnanti. I più grandicelli erano impegnati in attività teatrali e molti di loro sono usciti in strada ancora con le coroncine di cartone sulla testa perché stavano interpretando una rappresentazione dei Magi. I più piccoli stavano invece dormendo. Sono stati evacuati con addosso le coperte. Con la collaborazione di tutte le forze dell’ordine sono stati condotti nei giardinetti di villa Mylius. Un’ora dopo gli agenti hanno bussato alla porta della donna, considerata la responsabile dei due giorni di fibrillazione: rischia una denuncia per procurato allarme.

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