Paderno Dugnano, 4 novembre 2013 - Si corre contro il tempo per salvare il tram Milano-Limbiate: si è aperta lunedì pomeriggio la conferenza dei servizi chiamata a dare il via libera all’opera. Oltre ai Comuni attraversati dalla tramvia e alla Provincia di Milano erano presenti anche i comitati che da anni si battono per la riqualificazione della linea.

“C’è la volontà da parte di tutti di procedere a una veloce realizzazione dell’opera – sottolinea l’assessore provinciale ai Trasporti Giovanni De Nicola -. Sono stati avanzati dei suggerimenti ma tutti hanno ribadito il loro impegno: entro il 29 novembre chiuderemo la conferenza di servizi, anche il Comune di Milano dovrebbe discutere entro fine mese il bilancio per colmare i finanziamenti mancanti. Si procede”.

I tempi sono stretti: l’obiettivo è di approvare il progetto definitivo entro la fine dell’anno in modo da pubblicare il bando di gara e arrivare ad assegnare i lavori entro l’inizio dell’estate. “In questo modo rispetteremmo i paletti fissati dal Ministero entro il fatidico mese di giugno per non perdere i finanziamenti”, continua l’assessore. All’orizzonte ci sono però due ostacoli da superare. Mentre a Palazzo Isimbardi si cercava di schiacciare l’acceleratore sulla Milano-Limbiate, al Pirellone si teneva il tavolo Expo.

“Sono venute a galla nuovamente posizioni che ci inquietano – ribadisce De Nicola -. Alcuni esponenti del Governo e di Expo hanno ricordato il rischio che la tranvia venga definanziata e rinviata perché non rientrerebbe fra le opere urgenti per il 2015. Una posizione che ci preoccupa: la Milano-Limbiate è un’opera fondamentale per il territorio che è stata ritenuta meritevole del finanziamento ministeriale nel 2012”.

Secondo nodo al pettine: Cormano avrebbe presentato alcune richieste di modifiche del tracciato. “Hanno posto alcuni paletti ma i tempi sono troppo stretti – ricorda Salvatore Miletta del Comitato per il tram -. Nei prossimi giorni i tecnici si incontreranno per vagliare le soluzioni possibili”. “I lavori di riqualificazione sono fondamentali – chiude De Nicola -. Se non iniziassero gli interventi, l’Ustif, Ufficio speciale trasporti a impianti fissi, che si occupa della sicurezza, revocherebbe il nulla osta all’attuale servizio e sulla linea ci troveremo solo bus, con quello che ne consegue”.