di Rosario Palazzolo

Sesto San Giovanni, 10 settembre 2013 - Chiese che rimangono con i portoni serrati nelle ore in cui non sono in programma funzioni o attività  parrocchiali. Uffici oratoriali blindati come se fossero banche.
Le parrocchie sono sempre più spesso nel mirino dei ladri, che dimostrano di non avere alcun rispetto per le religioni, nessuna attenzione per le istituzioni che aiutano i più bisognosi. La scorsa settimana gli uffici della parrocchia San Giovanni Battista di via Fogagnolo a Sesto San Giovanni sono stati oggetto di furto. Per ben tre volte. Una situazione davvero allarmante, che non si può dire isolata alla sola realtà sestese.

Il primo furto era stato compiuto nella notte tra lunedì e martedì. Qualcuno si era introdotto negli uffici parrocchiali forzando una porta e aveva prelevato circa mille euro da un cassetto. Il secondo tentativo invece è avvenuto venerdì notte. Ma questa volta, per fortuna, i ladri non sono riusciti a entrare in chiesa e negli uffici. Nonostante questo però, i problemi per la parrocchia non sono mancati dato che i malviventi sono comunque riusciti a fare diversi danni nel vano tentativo di forzare una porta.

Il terzo tentativo è avvenuto domenica. Questa volta è andato a segno: alcuni sconosciuti si sono introdotti nell’ufficio del parroco don Franco Motta e hanno rubato un tablet Samsung del valore di alcune centinaia di euro. Per farlo, però, hanno dovuto forzare una delle porte. All’ingresso infatti sono stati trovati alcuni cacciaviti utilizzati per manomettere gli ingressi. Tutto è avvenuto nella settimana in cui il sacerdote era assente, per un viaggio in Terra Santa insieme ad alcuni pellegrini sestesi. Tutti e tre gli episodi sono stati denunciati alle forze dell’ordine, tuttavia la sola denuncia non è servita a fermare i ladri.

Anzi, si pensa che ad agire siano stati sempre gli stessi malviventi, non paghi di quanto già  prelevato nel primo colpo. Purtroppo i furti nelle parrocchie stanno diventando sempre più frequenti. Il più doloroso si è verificato ai primi di luglio nella chiesetta del Villaggio Ambrosiano, dove erano stati trafugati da una cassaforte circa 7mila euro, che equivalgono agli incassi dei centri estivi dell’ultima stagione.

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