di Simona Ballatore

Paderno Dugnano, 1 settembre 2013 - C’è chi scende in strada impugnando pentole e padelle. Chi si affaccia dai balconi mostrando trombe da stadio e vuvuzela. E, ancora, chi inforca la bicicletta preparando fischietti e campanacci. Tutti aspettano l’ora X. Alcune auto fanno il giro del rione, suonano il clacson per ricordare l’appuntamento: «Alle 21 batti un colpo contro la Rho-Monza». Ma c’è chi non riesce ad aspettare le lancette dell’orologio, perché, in fondo, «non c’è più tempo da perdere». Così la rumorosa protesta esplode. Dovrebbe durare tre minuti, continua fino a quasi le undici.

IL VIDEO DELLA PROTESTA

Bambini, ragazzi, famiglie intere e molti anziani, tra i più agguerriti. Tutti a far chiasso, a far sentire che Paderno non ci sta: è contraria alla trasformazione della Rho-Monza in autostrada, troppe corsie a due passi dalle case. «O interrata o niente», da anni lo chiede il comitato. Oggi lo pretende un quartiere intero, che ha dato vita alla tanto simbolica quanto spontanea protesta. «Ma domani dovrà chiederlo anche tutta la città — tuona Luciano Baratella, da una palazzina di via Cesare Battisti —. Ieri la mobilitazione è andata benissimo, non ci aspettavamo tanta partecipazione. Ci ha dato l’idea la figlia di un nostro vicino di casa, che abita in Spagna. Ogni sera la gente se l’aspetta e si fa trovare già pronta. Abbiamo iniziato a raggiungere altre zone, anche al di là del ponte, perché c’è ancora chi sembra dormire e non accorgersi del pericolo che questa strada porterà con sé. Non è un problema solo della nostra via».

LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE

E così scatta la nuova missione: «Ieri c’era molto fermento in via Cesare Battisti ma anche in via Trento. Ora l’obiettivo è quello di allargare la protesta, di raggiungere anche i condomini che per ora hanno fatto fatica a muoversi», continua Emiliano Abbati, portavoce del comitato pro interramento. Parte anche una spedizione alla famosa «collinetta» che - se il 5 settembre il progetto passerà così com’è - sarà costretta a far spazio alla futura autostrada. «Da lì diffonderemo il rumore. Questa autostrada non s’ha da fare».

La forma di protesta sembra essere contagiosa. Altri inquilini si affacciano alla finestra, accendono la luce e danno libero sfogo alle stoviglie. «La risposta della cittadinanza è arrivata — spiega Abbati —. Certo, dopo che per anni abbiamo tentato di far salire l’attenzione sul problema è un po’ a ridosso delle decisione, ma abbiamo ancora alcuni giorni per far sentire la nostra voce. E la sentiranno eccome, prima dell’appuntamento clou». Parte il conto alla rovescia: giovedì è stata convocata una doppia conferenza di servizi nel salone milanese del Provveditorato alle Opere pubbliche. «E ci saremo anche noi — ripetono dal comitato e dalle palazzine di Paderno, il fronte è uno solo —. Ore 9.30, piazza Cavour. Continueremo a farci sentire».

simona.ballatore@ilgiorno.net