di Patrizia Longo

Sesto San Giovanni, 23 giugno 2013 - La città della salute e della ricerca si farà nelle ex Falck: la commissione Sanità della Regione ne prenderà atto alla prossima seduta, in programma mercoledì. «Alternative non ce ne sono»: parola di Fabio Rizzi, il presidente. L’annuncio tanto atteso, per i sestesi, è arrivato alla fine della lunga cerimonia, nell’auditorium dell’ospedale cittadino, per l’inaugurazione della nuova terapia intensiva e la presentazione di un libro sulla storia del presidio.

«Vi porto i saluti del presidente Maroni e dell’assessore Mantovani, che stanno seguendo la grande scommessa della sanità lombarda e l’ospedale di Sesto è un pezzo che entra nel percorso, — ha detto Rizzi —. Tra quattro giorni in commissione andremo ad approvare il documento conclusivo, al termine degli approfondimenti sulla Città della salute, da cui usciranno una serie di raccomandazioni che porteranno Sesto a una centralità nella sanità lombarda. Questo ospedale ha una storia, un glorioso passato e un eccezionale presente, e ha di fronte un futuro di rilievo all’interno di un sistema virtuoso».

A margine della cerimonia, Rizzi ha poi precisato la linea della comissione Sanità: «Dopo questa lunga serie di audizioni, faremo una fotografia il più possibile imparziale — ha detto il presidente —: emerge chiaramente che alternative non ne sono arrivate». Quanto al Cerba, il centro di ricerca biomedica immaginato da Umberto Veronesi, «non credo che si farà mai — ha aggiunto Rizzi — perché è aumentata la distanza tra Comune di Milano e curatore fallimentare. A livello scientifico mi dispiace, c’erano gli spazi per entrambi i progetti. Uno è di natura pubblica, e siamo liberi di farlo dove è meglio. Cerba è un intervento privato, aspettiamo di capire cosa succede. Certo se passerà tanto tempo, non sarà più attuale: in Europa ne sono stati realizzati già altri due».

Quanto all’ospedale sestese, «un ruolo lo avrà di sicuro, come supporto generalistico — ha assicurato Rizzi —; sarebbe meraviglioso trasferirlo all’interno della Città della salute: è una partita che giocheremo nel 2019, a conclusione lavori». «Diamo per scontato che l’operatore abbia dato rassicurazioni su proprietà dell’area e bonifiche — ha aggiunto Sara Valmaggi, vicepresidente del consiglio regionale —. In commissione erano già palesi la necessità di spostare i due istituti, Tumori e Besta, e le potenzialità del progetto, con l’integrazione di cura e ricerca».
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