Sesto San Giovanni, 10 maggio 2013 - Il primo a sollevare dubbi in Regione, sull’opportunità di realizzare la Città della salute e della ricerca nelle ex Falck, era stato il leghista Fabio Rizzi, presidente della commissione Sanità. Ma dopo l’audizione dei presidenti e dei direttori di Istituto tumori e Neurologico Besta, che hanno sottolineato la necessità di un trasloco in tempi rapidi, e del direttore generale di Infrastrutture lombarde, che ha ripercorso i motivi della scelta a favore delle aree sestesi, è stato anche il primo a spezzare una lancia in favore del progetto: «Non ci sono soluzioni migliori e più vantaggiose».

Per Sesto San Giovanni, che nei giorni scorsi si era vista adombrare il rischio scippo di quell’investimento da 405 milioni di euro, un volano per il rilancio di tutta l’area dismessa, è tempo di tirare un sospiro di sollievo. Almeno se non si mettono di mezzo altri ostacoli, in questa rivalità tra aree fortemente condizionata dagli interessi economico-finanziari dei principali azionisti delle società immobiliari: le banche.

«Le ragioni che hanno motivato la nostra candidatura ad ospitare la Città della salute e della ricerca sono emerse con chiarezza dalle audizioni e dal dibattito - ha rimarcato il sindaco Monica Chittò -. E con altrettanta chiarezza è emersa la necessità di trovare una nuova e più adeguata sede per l’Istituto nazionale dei tumori e il Neurologico Besta, favorendo sinergie e integrazione tra le due strutture».

Per il sindaco, c’è da difendere un progetto che rappresenta «un grande investimento pubblico per la ricerca e la cura, che darebbe all’area metropolitana milanese un’istituzione competitiva con le migliroi esperienze europee, sotto ogni profilo: logistico, alberghiero e dei trasporti». Quanto al percorso indicato dal presidente di commissione Rizzi, di vederci chiaro nei grandi progetti sanitari regionali, «mi sembra un approccio serio, da parte di una giunta e di un consiglio appena insediati - ha aggiunto Chittò -: attendiamo con fiducia la conclusione dei lavori della commissione e, nel frattempo, proseguiamo il nostro impegno».

In commissione regionale, la vicepresidente Sara Valmaggi e il consigliere Pd Carlo Borghetti hanno chiesto l’audizione anche del Comune e dell’assessore regionale Mario Mantovani: «Dall’audizione abbiamo dedotto che l’iter è ormai in fase avanzata e fa considerare superate le perplessità manifestate da alcuni parti fino a poco tempo fa. È necessario proseguire con il progetto in atto, per garantire il futuro dei due istituti e quello della ricerca pubblica».

Pat.Lon.