Cusano Milanino, 24 febbraio 2013 - Se tutto fosse andato per il viso giusto, Gianluigi Parodi un voto al Senato lo avrebbe preso nel seggio di via Edera. Il suo. E senza disussioni. Lo avrebbe inserito lui stesso nell’urna, da elettore. Avrebbe eseguito lo spoglio, in quanto scrutatore. E avrebbe potuto difenderlo con i denti, visto che Parodi, candidato al Senato nella circoscrizione Lombardia 1 per la Lega Nord, in quel seggio era stato nominato scrutatore a tutti gli effetti.

Il caso di straordinaria incompatibilità è emerso solo nel pomeriggio di ieri. L’esponente leghista, che nella Città Giardino è anche assessore al Bilancio, si è presentato al seggio ed ha cominciato a timbrare e firmare le schede. Fino a quando la sua presenza non è sfuggita ad alcuni carabinieri in servizio ai seggi. "Ma come, quello è un assessore!", devono aver pensato. E poi qualcuno si deve essere ricordato che Parodi è anche nella lista dei candidati leghisti, per il vero in posizione di retroguardia.

In breve, una verifica incrociata degli elenchi con l’ufficio elettorale ha portato alla luce l’assurdo caso di incompatibilità sancito dalla legge 270 dell’89 e poi ribadito nel 2005 e nel 2006. Chi è candidato non può esercitare la funzione di scrutatore per la stessa elezione. Affermazione a prova di qualsiasi dubbio.

La vicenda ha creato un certo trambusto sia fuori che dentro il seggio di via Edera. Tra i rappresentanti di lista, tradizionalmente con i nervi a fior di pelle nelle giornate di voto, la voce si è diffusa con un tam tam istantaneo e dirompente. L’ufficio elettorale ha dovuto sospendere i lavori del seggio numero 17. Solo dopo qualche minuto di sconcerto e incredulità, dovuto al fatto che un caso simile non si era mai verificato prima, si è trovata la lucidità per ricominciare. Le schede firmate da Parodi sono state "sterilizzate" e si è andati a caccia di nuove schede pulite da ritimbrare e vidimare.

Come mai nessuno in Comune si è accorto prima di quell’incongruenza tra gli elenchi di scrutatori e candidati? Come è potuto passare inosservato il nome di un assessore noto in città? Forse ci ha davvero messo lo zampino il Caso. Parodi era iscritto alle liste degli scrutatori ben prima che il suo nome comparisse nella lista del Senato. E comunque, il suo doppio incarico non sarebbe stato giudicato scandaloso e nemmeno incompatibile negli ambienti leghisti cusanesi. Non dal sindaco del Carroccio Sergio Ghisellini, che pur ammettendo di non saperne nulla, ritiene la fattispecie possibile ed anzi logica. "Sarebbe illogico il contrario - afferma - i candidati possono girare per i seggi nei giorni del voto, dunque non vedo perché non possano fare gli scrutatori". Si premunirà di verificare la situazione, ma ha riferito di volerlo fare con calma. "Abbiamo 2 giorni di tempo prima che si proceda allo spoglio".

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