Sesto San Giovanni, 8 novembre 2012 - Entro dieci giorni sarà formata la commissione speciale, che dovrà verificare le pratiche degli interventi edilizi messi sotto accusa dalla Procura di Monza nell’inchiesta giudiziaria sul Sistema Sesto. Il presidente dell’aula Ignazio Boccia ha già inviato ai capigruppo la richiesta di indicarne i componenti, otto di maggioranza e cinque di minoranza: "La prossima settimana, scaduti i termini, procederò alle nomine e alla convocazione". Si riunirà di giovedì, già dal 22 o dal 29 novembre, e sarà aperrta anche a tutti i capigruppo.

Tempi rapidi, dunque. Necessariamente: pur non ancora istituita, per la commissione speciale è già tempo di grattacapi e polemiche. Nella posta elettronica di tutti i consiglieri, dunque anche di chi ne farà parte, è arrivata la mail dell’architetto Marco Magni, che difende il proprio operato. "Ciò che mi era stato contestato, in relazione ai miei rapporti con la geometra Sostaro, atteneva proprio alla sporadica consulenza di costei, affinché alcuni dei progetti più complessi, pur al di fuori degli orari di ufficio, fossero pienamente rispondenti alla legge e privi di errori".

L'architetto, che ha patteggiato un anno e otto mesi insieme alla ex funzionaria e all’ex assessore Pasqualino Di Leva, "per chiudere per sempre una leggerezza, in assoluta buona fede, che mi ha causato tanta sofferenza", ha sottolineato ai consiglieri comunali e alla giunta di aver allegato la perizia del suo consulente, che "confuta" quella della procura, alla richiesta di rito abbreviato: "Ho voluto, in buona sostanza, dire che l’errore di ricorrere al saltuario controllo della correttezza di alcuni progetti lo avrei pagato (con la sentenza di patteggiamento) ma, nel contempo ho voluto rivendicare l’ortodossia degli stessi".

Un gesto inopportuno per alcuni consiglieri, che ha lasciato indifferente altri. Inaudito, invece, per l’esponente Pdl Antonio Lamiranda, che ha inviato a sua volta una mail di risposta: "Non è certo questa la sede dove lei può contraddire. Ha avuto la sede opportuna dove poterlo fare ma lei ha scelto una strada diversa. Non siamo certo noi giudici di nessuno ma semplici consiglieri comunali che vogliono capire cosa gli uffici preposti dell’amministrazione comunale hanno rilevato dal riesame delle pratiche edilizie oggetto di indagine. La perizia della procura costituisce “l’ossatura” dell’indagine conoscitiva, su cui i tecnici dell’amministrazione dovranno darci risposte». E a polemica ancora calda, altri esponenti politici ed ex consiglieri preannunciano lettere alla commissione speciale. Che avrà di che lavorare.

di Patrizia Longo
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