di Laura Lana

Sesto San Giovanni, 2 novembre 2012 — Non sarà la Santa Inquisizione ma, di certo, le domande serrate non mancheranno. Perché, perizia della Procura alla mano, Antonio Lamiranda una serie di questioni le ha già poste in consiglio comunale. Dove ha già annunciato che le riproporrà, una a una, nella commissione speciale, istituita lunedì sera per esaminare le pratiche edilizie, passate al vaglio dai pm di Monza.

Si inizia con le villette di via Pisa, quelle costruite abusivamente all’interbo del Parco della Media Valle del Lambro. «È la punta dell’iceberg. In questo caso abbiamo già una sentenza di condanna dell’architetto Marco Magni insieme al committente», ricorda Lamiranda. L’avvocato azzurro si è già appuntato tutti gli interventi edilizi, citati nella perizia redatta dal consulente della Procura. «C’è l’edificato di via Luini, dove si parla di edificio completamente abusivo, perché frutto di una non corretta applicazione del quadro normativo. Io non so come ne usciremo ora da questa situazione, ma così è scritto nella perizia. E non credo che possiamo disattendere quello che viene riportato in questo documento».

Nella superperizia, che diventerà l’oggetto di discussione della commissione speciale, si parla anche del San Giorgio. Intervento già contestato in aula dal Pdl. «Parlavamo di aumento volumetrico di slp (superficie lorda complessiva, ndr) per sanare un edificio che era già stato realizzato in parte. Ora quest’affermazione diventa vera, stando a quanto afferma il perito».

Nelle carte della procura vengono esminati anche i piani integrati di intervento. «Ce ne è uno ancora in corso, il Carmine, l’intervento su viale Casiraghi, dove ci sarebbe stato un conteggio di slp non corretto. Poi c’è anche un richiamo anche sul pii Bergamella e sul Triakis. Si dice che del palazzo della Bcc l’ultimo piano sarebbe abusivo». La domanda è una. «Come decidiamo di comportarci? Chi ha beneficiato di tutto questo deve pur pagare. E, se fosse accertato che altri dipendenti comunali non hanno agito nella correttezza e legalità, dovremo pur iniziare un’azione rigorosa di richiesta danni».

Venticinque provvedimenti sono stati riesaminati dal Comune. Il lavoro non è ancora stato presentato ai gruppi consiliari né alla commissione Urbanistica. Così come la riorganizzazione del settore. «Sarà una commissione collaborativa, non di inchiesta. Non dobbiamo ricelebrare un processo: c’è già una verità storica e ha portato a tre patteggiamenti. Dobbiamo valutare se negli iter amministrativi emergono elementi che hanno causato danni concreti all’ente».

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