Sesto San Giovanni, 25 ottobre 2012 - "E' stato Penati a segnalarmi una terna di professionisti, tra cui vi era proprio l’architetto Sarno, per la predisposizione del progetto su Sesto San Giovanni. Ma io avevo speso già 3 milioni di euro per altri due professionisti indicati da lui e questi non li ho scelti".

E' Giuseppe Pasini, uno dei costruttori interessati alla riqualificazione della ex Falck, a parlare con i pm di Milano già nel 2010 di Renato Sarno, arrestato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Monza sulle tangenti nella ex Stalingrado d'italia per concussione in concorso con l'ex direttore generale del Comune di Sesto San Giovanni Marco Bertoli per avere costretto l'imprenditore Edoardo Caltagirone ad affidargli una consulenza da 1 milione di euro sul progetto residenziale per la ex Falck-Vulcano.

"Renato Sarno - scrivono i pm Franca Macchia e Walter Mapelli nella loro richiesta di arresto - è univocamente indicato come il fiduciario di Penati, ma anche di Bertoli, in relazione alla gestione delle iniziative di riqualificazione dell'area Falck e di altre aree edificabili sestesi". E Sarno "ricompare quale uomo di fiducia di Penati quando questi assume la carica di presidente della Provincia di Milano e, quindi, il controllo della Milano Serravalle spa, di cui la Provincia da lui diretta diviene azionista di maggioranza".
 

Un legame che non si è mai interrotto, così come il 'sistema Sesto'. In una telefonata del 15 novembre 2010 Bertoli riferisce a Sarno che la prossima settimana incontrerà l'architetto Renzo Piano per le aree ex Falck a cui sono interessati altri costruttori: "secondo me è opportuno che facciamo una chiacchiera sullo stato dell'arte delle questioni ex Falck perchè lì le cose marciano abbastanza seriamente".
 

Ancora il 12 gennaio 2011 Bertoli mantiene aggiornato Sarno dello stato di avanzamento delle trattative con Caltagirone, progetto per cui Bertoli "si starebbe adoperando allo scopo di bloccarlo perchè Caltagirone non ha più coinvolto Sarno".
 

"L'area è mia, i soldi sono i miei e invece parlano con loro" - si sfoga al telefono anche l'ultimo proprietario delle ex Falck Davide Bizzi. Con "loro" Bizzi intende le coop rosse finite nell'inchiesta della Procura di Monza con l'ex vicepresidente del Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna Omer Degli Esposti, indagato per concussione per 2 milioni e mezzo di euro di consulenze imposte a Pasini. Dalle carte emerge che è Bertoli a riferire "i 'desiderata' dell'Amministrazione" in merito alle aree ex Falck e Marelli a Giordano Vimercati (ex braccio destro di Penati), che ""Una anomala movimentazione dei conti correnti".

Secondo i pm, a confermare "il ruolo svolto dall’architetto Sarno nel sistema di relazioni" è "una anomala movimentazione dei conti correnti". "Numerosi giroconti e, soprattutto, elevati e continui prelevamenti di contanti per ingenti importi non giustificabile in alcun modo (nella perquisizione i finanzieri a casa di Sarno trovarono 43mila euro in contanti in cassaforte, ndr) oltre a numerosi bonifici verso società estere con la movimentazione del contante che viene poi sistematicamente trasferito su ulteriori società estere riconducibili di fatto allo stesso Sarno, a Tortola, Isole Vergini, a Panama, società che altro non sono se non strutture intermedie utilizzate per il mero transito di danaro verso conti accesi presso svariati istituti bancari a Lugano, Londra, Antigua".provvede poi a passare le indicazioni a Massimo Cavrini (manager di Bizzi con il marchio coop, ndr)".

di Stefania Totaro